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Natale in mascherina e distanziati. L'appello del direttore di Terapia Intensiva dopo quello (inascoltato) di fine estate

Marco Feri si era sfogato all'inizio dell'autunno esprimendo tutta la sua preoccupazione per atteggiamenti irresponsabili notati ad Arezzo, poi la situazione sanitaria precipitò. Adesso che i contagi si sono ridotti, mette in guardia in vista delle feste

Marco Feri, responsabile di Terapia Intensiva dell'ospedale San Donato di Arezzo, rinnova l'appello alla consapevolezza e alla prevenzione del contagio in vista delle festività natalizie: "Le regole fondamentali sono sempre valide". Lo fa a ridosso di una parziale riapertura, con la regione Toscana che dovrebbe a breve abbandonare la zona rossa per quella arancione (e magari diventare gialla a metà dicembre). Non solo, ulteriori concessioni sono attese per tutti in Italia, a partire dai prossimi giorni, stabilite dal prossimo Dpcm del presidente Giuseppe Conte.

La profezia di fine estate

Con la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno il dottor Feri assieme al collega di Malattie Infettive Danilo Tacconi lanciò un appello analogo alla responsabilità, dopo un'estate senza troppi riguardi e un rientro fatto di molti abbracci e poche mascherine. La situazione peggiorò rapidamente, tanto che Feri fece un nuovo, accorato, appello-sfogo sui social, per sensibilizzare sul grave problema che stava incombendo su Arezzo e la sua provincia: "Attualmente abbiamo abbiamo 54 pazienti Covid ricoverati di cui 5 in rianimazione, intubati. Nessun terrorismo, solo informazione". Era il 18 ottobre. La situazione sarebbe precipitata: 10 giorni dopo i posti in Terapia Intensiva erano già esauriti, costringendo a un primo rapido potenziamento da parte della Asl a fine ottobre, cui ne è seguito uno più recente, presentato in settimana.

La nuova raccomandazione di Feri 

E adesso che la situazione in provincia è migliorata e le domande ricorrenti sono legate alle possibilità di spostarsi, di rivedere parenti e sedersi a tavola insieme in vista del Natale, il direttore di Terapia Intensiva torna sull'argomento. "Continuo a ribadire quali sono le regole che valgono sempre, indipendentemente dalle scelte politiche che verranno prese: uso della mascherina, distanziamento sociale e lavaggio frequente delle mani". Quindi meno contatti possibili, sempre con la mascherina se le persone non sono conviventi, e igiene personale. Niente baci e abbracci, per evitare una nuova situazione critica. D'altronde, conclude Feri, "abbiamo visto che funzionano e dobbiamo seguire queste regole a prescindere da cosa sia deciso a livello centrale".

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