rotate-mobile
Cronaca

Profughi dall'Ucraina, oltre 300 arrivi in quasi un mese di guerra. La metà sono bambini

Iniziati nei vari comuni gli inserimenti scolastici: dal nido alle superiori 10 minori sono entrati nelle scuole del Comune di Arezzo

Stringono al petto i loro bimbi. Poche borse con sé: quanto necessario per scappare e percorre centinaia e centinaia di chilometri. Quelli che le dividono dalla guerra in Ucraina. In media in provincia di Arezzo arrivano dieci persone al giorno in fuga dal sanguinoso conflitto. Sono quasi esclusivamente mamme, con i loro bambini. Alle quali, raramente, si affianca anche una nonna. 

Ad oggi nel territorio aretino sono arrivate 306 persone: 146 sono bambini, eccezion fatta per qualche adolescente. Quasi tutti hanno raggiunto parenti o amici che li stanno ospitando. In 36, di cui 12 minori, sono invece stati destinati ai Centri di accoglienza straordinaria (Cas). 

"Stiamo lavorando sull'accoglienza - spiega il prefetto Maddalena De Luca -, facendo attenzione alle peculiarità di questi arrivi. Si tratta infatti di donne e bambini, piccoli nuclei per i quali stiamo cercando alloggi dedicati. Allo stesso tempo, per i bambini, oltre all'attivazione di un percorso sanitario, è previsto l'inserimento scolastico". 

"In fuga dalla guerra", aretini salvano tre donne ucraine 

Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha ribadito in una nota la necessità di segnalare gli arrivi in Prefettura: in questo modo tutte le persone accolte potranno essere inserite nei percorsi a loro dedicati. 

Il percorso scolastico

Quando mamme e bambini arrivano in provincia, vengono inseriti un percorso sanitario, che parte con un primo screening, tamponi e vaccinazioni. Ci sono mediatori culturali a disposizione e, dove necessario, può essere attivato un supporto psicologico. Poi per i bambini c'è il momento forse più atteso e più delicato: l'inserimento scolastico. 

"In ogni comune stiamo cercando di non dividere i bambini - spiega De Luca - ma di far intraprendere il percorso scolastico insieme. Questo per favorire l'inserimento. E ad oggi non sono state segnalate criticità di nessun genere". 

Nel comune di Arezzo sono al momento 10 le bambine e i bambini provenienti dall’Ucraina che sono stati accolti nei nidi e nelle scuole, materne, elementari e medie. A questi piccoli il Comune garantisce il trasporto e il servizio mensa. Altri due ragazzi sono stati inseriti nelle scuole superiori. 

Amici, parenti, Cas e hotel: le sistemazioni

"La grande maggioranza delle mamme ha già un punto di riferimento quando arriva nel nostro territorio - spiega De Luca - parenti, amici, persone che conoscono e che hanno deciso di raggiungere. Il territorio aretino si sta comunque dimostrando davvero solidale: ci sono anche molte famiglie che stanno offrendo la loro disponibilità ad accogliere. Per ora però la situazione è sotto controllo".

Prefettura e Comuni stanno comunque valutando soluzioni ulteriori: perché non si sa quanto potrà durare la guerra e quanto si protrarranno gli arrivi. 

Nel Comune di Arezzo ieri un’altra struttura alberghiera ha inviato la propria dichiarazione di disponibilità all’accoglienza in caso di necessità: si tratta del b&b "CameraCaffè", che si affianca agli hotel Continentale, Minerva ed Etrusco.

Una villa per madri e figli in fuga

"Molte le offerte di ospitalità anche da parte dei privati - spiega il Comune di Arezzo in una nota -, 69 fino ad oggi per un totale di 130 disponibilità".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Profughi dall'Ucraina, oltre 300 arrivi in quasi un mese di guerra. La metà sono bambini

ArezzoNotizie è in caricamento