"Eccesso di legittima difesa". Uccise l'uomo che gli stava demolendo casa con l'escavatore, rischia il processo
Avviso di chiusura indagini per Sandro Mugnai che provocò la morte del vicino di casa, Gezim Dodoli, a colpi di fucile la sera del 5 gennaio 2023 a San Polo
Eccesso colposo di legittima difesa. E' questa la conclusione della Procura di Arezzo al termine delle indagini sulla morte del 59enne Gezim Dodoli, l'uomo - orginario dell'Albania - che a San Polo, alle porte di Arezzo, la sera del 5 gennaio 2023, stava demolendo l'abitazione del 54enne Sandro Mugnai.
Mugnai, temendo per la propria vita e per quella dei propri familiari che si trovavano in casa con lui al momento dell'assalto, imbracciò un fucile e fece fuoco, uccidendo Dodoli. Adesso la pm Laura Taddei, a chiusura delle indagini preliminari, contesta all'artigiano aretino l'eccesso di legittima difesa, per via di un comportamento giudicato "precipitoso, avventato e imprudente".
La notte del dramma
Era ora di cena quel 5 gennaio a San Polo. Mugnai era a tavola con la moglie, un figlio e altri parenti. All'improvviso la casa iniziò a tremare sotto i colpi di un mezzo da lavoro. C'erano stati dissapori in passato tra Dodoli e Mugnai, vicini di casa. Ma quel che accadde quella sera sfociò in tragedia. Mugnai imbracciò la carabina, regolarmente detenuta, e fece fuoco. Prima un colpo in aria, poi quattro diretti verso l'uomo che era alla guida dell'escavatore, uccidendolo. Venne arrestato dai carabinieri con l'accusa di omicidio volontario. Fu però scarcerato qualche giorno dopo, perché il Gip Giulia Soldini reputò credibile la versione dei legali di Mugnai, che sostenevano la tesi della legittima difesa. Adesso però, a distanza di oltre un anno dall'accaduto, arriva l'avviso di chiusura indagini della Procura che potrebbe aprire le porte al rinvio a giudizio (quindi al processo). Secondo l'accusa, infatti, Mugnai avrebbe sparato i 4 colpi diretti all'uomo quando ormai l'azione di Dodoli "stava scemando".
