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Guerra in Ucraina, le regole per l'accoglienza ad Arezzo. Si può dare disponibilità ad ospitare

Ogni cittadino ucraino in fuga dovrà segnalare la propria presenza per l'eventuale attivazione di percorsi di sostegno. Ghinelli e Tanti: "Grazie a chi disponibile ad accogliere, in futuro potrebbe esserci bisogno". Sul sito del Comune le candidature

La prefettura di Arezzo, attraverso due diverse riunioni, ha dettato oggi le linee guida in merito all'accoglienza di profughi ucraini in provincia. La rappresentante del Governo sul territorio ha incontrato le amministrazioni locali, facendo il punto della situazione. Al momento, nell'Aretino, ci sono poche unità di ucraini non residenti, per lo più ospiti di parenti e conoscenti. Ma la situazione, con l'evoluzione del conflitto, potrebbe cambiare e i numeri potrebbero ingrossarsi. E ogni cittadino ucraino in fuga dalla guerra con la Russia dovrà essere segnalato, per permettere di gestire eventuali emergenze nel miglior modo possibile, attivando, qualora necessario, percorsi di sostegno circa la salute, la scuola, il sociale dei nuovi arrivati. Intanto, nelle prossime ore, saranno online nel sito del Comune di Arezzo le informazioni necessarie per le segnalazioni di presenza e di disponibilità all’accoglienza.

Il commento del sindaco e della vicesindaca di Arezzo

“Oggi ci sono state due riunioni in Prefettura - spiegano Alessandro Ghinelli e Lucia Tanti, sindaco e vice di Arezzo - volte a stabilire e codificare i percorsi di segnalazione e accoglienza di cittadini ucraini presenti nei vari Comuni della provincia al fine di far fronte nel migliore dei modi a questa difficile situazione. Al momento le presenze nella città di Arezzo e complessivamente nella provincia risultano essere di poche unità e tutte di prossimità, ovvero riconducibili a rapporti personali, siano essi parentali o amicali. Come in tutte le situazioni di questa natura ciò che è necessario è attenersi a regole precise evitando iniziative non coordinate. Al momento la codificazione legata alla emergenza è la seguente: qualsiasi cittadino ucraino presente in città deve essere segnalato a Questura, Comune, Asl e all’Ufficio scolastico al fine di attivare tutti i percorsi di sostegno di tipo sanitario, educativo e sociale".

Chi ha una rete di parenti e amici e chi no

Ci sono due fattispecie di possibilità, a seconda del fatto che il profugo abbia o meno legami sul territorio. "Qualora il cittadino ucraino possa essere ospitato da una rete amicale o parentale - dicono gli amministratori - la segnalazione serve solo per rilevarne la presenza e consentirgli di essere inserito in tutti i percorsi di sostegno. Nel caso in cui, al contrario, non abbia la possibilità di essere ospitato, l’accoglienza sarà gestita dalla Prefettura che lo inserirà nei percorsi già attivi per casi analoghi. In questo momento non sono consentite iniziative di ospitalità da parte di privati eccetto il caso di rapporti personali consolidati".

Le iniziative di sostegno nell'Aretino

Infine un pensiero per chi, nei modi più vari, si sta attivando per il sostegno degli ucraini. "Ringraziamo tuttavia tutti coloro i quali vorranno segnalare la loro disponibilità che potrebbe essere preziosa qualora le presenze dovessero essere massicce e tali da non poter essere gestite totalmente dalla rete di accoglienza istituzionale. Ringraziamo tutti i cittadini e le associazioni che in queste ore si sono prodigati - concludono Ghinelli e Tanti - per raccogliere fondi e materiali di ogni genere dimostrando vicinanza al popolo ucraino. In questo momento è assolutamente necessario tenere insieme il rispetto ferreo delle regole che ci sono state comunicate con il grande senso di generosità che caratterizza la città di Arezzo. Il tavolo di emergenza è operativo e colgo l’occasione per ringraziare il prefetto per la vicinanza ai Comuni e la prontezza delle indicazioni fornite. Speriamo tutti in una soluzione diplomatica, ma è anche altrettanto vero che siamo pronti a far fronte a qualsiasi tipo di situazione”.

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