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Tutto quello che c’è da sapere sull’accoglienza dei profughi ucraini. Il punto del Comune

Il ringraziamento del Comune a tutte le associazioni che raccolgono generi di prima necessità

Quali sono le cose da sapere riguardo l’accoglienza dei profughi ucraini? L’amministrazione comunale di Cortona riassume sinteticamente le linee guida del Ministero degli Interni, veicolate dalla Prefettura di Arezzo.

Già durante la manifestazione di sabato a Camucia, il sindaco Luciano Meoni ha fatto il punto durante il suo intervento: "L’amministrazione comunale - ha dichiarato il primo cittadino - lavora in stretto contatto con la Prefettura, la Questura, la Asl e le istituzioni scolastiche per la gestione dell’accoglienza. In primo piano occorre la massima attenzione sul fronte sanitario e su quello dell’istruzione che va garantita ai minori in arrivo. Per ora va sottolineato che i numeri sono contenuti, mentre è molto forte l’azione che le associazioni di volontariato e i cittadini stanno mettendo in campo per inviare aiuti, voglio cogliere questa occasione per ringraziarli".

Al momento, l’accoglienza dei profughi passa attraverso le vie informali (quelle di familiari e conoscenti di chi arriva in Italia) oppure in via formale attraverso i Cas, centri di accoglienza straordinaria. In ogni caso, per chi accoglie persone di nazionalità ucraina in fuga dal conflitto, vige l’obbligo di segnalare la presenza alle autorità entro 48 ore. Per il Comune di Cortona la segnalazione deve essere fatta agli uffici di Polizia municipale (0575 637225), successivamente l’Amministrazione comunale funge da collegamento per i rispettivi adempimenti fra queste persone e Prefettura/Questura, Asl e Distretti scolastici

Successivamente gli ucraini si devono recare presso l'ufficio immigrazioni della Questura di Arezzo di persona, martedì, mercoledì o venerdì, dalle 08:30 alle 12:30. Per informazioni è attivo il numero whatsapp +393519134939.

Fino al 31 marzo 2022 e salvo proroghe dello stato di emergenza, chi proviene dall’estero deve sottoporsi a test molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 entro 48 ore dall’arrivo in Italia. Nei cinque giorni successivi al tampone deve osservare il regime di auto-sorveglianza con obbligo di indossare la mascherina di tipo FFP2.

Nei cinque giorni successivi all’arrivo in Italia, è prevista la somministrazione dei vaccini anti Covid-19, difterite, tetano, pertosse, poliomielite e l’offerta del vaccino anti morbillo, parotite, rosolia e del test di screening per la tubercolosi, ed a valutazione delle autorità sanitarie, anche di altre vaccinazioni.

Ovviamente non è consentita l’accoglienza di minori ucraini non accompagnati da almeno un genitore: in questi casi, sempre attraverso la Polizia Municipale, verrà interessato il Tribunale dei Minori per l'attivazione delle specifiche procedure che vede interessati, tra l’altro, Prefettura, Amministrazione comunale e soggetti accreditati.

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