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Valle delle Piagge, il comitato al sindaco: "Quale il suo concetto di tutela del paesaggio?"

All'indomani degli ultimi accadimenti, il gruppo di cittadini nato per tutelare una porzione della campagna capolonese, si rivolge direttamente al primo cittadino

"Cosa aspetta il sindaco a dare la sospensiva all’autorizzazione concessa dai suoi uffici per il permesso a costruire?". A porre la questione è il comitato La Valle delle Piagge che, all'indomani delle recenti dichiarazioni del primo cittadino di Capolona, attraverso la presidente Maria Luisa Lapini interviene apertamente sulla vicenda riguardante il sequestro di un'area posta in prossimità della piana di Cincelli. Come ampiamente noto, in passato questa specifica porzione di campagna casentinese è stata oggetto agguerrite azioni volte a scongiurare interventi drastici sul paesaggio come la realizzazione di cave e siti di estrazione inerti. Recentemente, dopo il sequestro eseguito dai carabinieri forestali, il Consiglio di Stato, con l’ordinanza n. 6604/2020 ha sospeso il permesso di costruire e l’autorizzazione rilasciati rispettivamente dal Comune di Capolona e dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino all'azienda che, nello scorso maggio, aveva avviato le opere che avrebbero portato alla realizzazione di un noccioleto e di un invaso idrico utile alla raccolta di acqua piovana.

Di seguito la presa di posizione del comitato sull'ultimo capitolo di questa complicata vicenda.

"Alle affermazione del sindaco Mario Francesconi vogliamo rispondere che la chiarezza se la faccia per il ruolo che ricopre e che al momento non sta svolgendo. Troviamo ingiusto che dei cittadini si debbano trovare inascoltati per la seconda volta da chi li rappresenta. Al contrario si fa paladino a protezione di “aziende private” del territorio di Capolona. Per chiarezza noi non abbiamo nulla contro l'azienda e la ditta in questione, ma vogliamo capire perché l’amministrazione di Capolona ha concesso così velocemente l’autorizzazione a costruire un invaso di accumulo ad uso irriguo di quelle dimensioni. E poi a 150 metri da dove si voleva realizzare la cava. Solito Comune, solita proprietà, solita ditta. Oggi grazie a quella concessione è sparita una collina. Se ne è accorto il sindaco che dice di avere fatto molti sopralluoghi? Vogliamo capire perché il sindaco di Capolona nell’ottobre del 2019 dichiarava a noi e ad una platea di amministratori locali e regionali - durante il convegno promosso dal comitato “Presto che è tardi, voglia di futuro” presso il relais di Santa Margherita in Capolona - che la Valle delle Piagge sarebbe stata messa a tutela una volta per tutte, visto che nessuno lo aveva ancora fatto. Vogliamo capire quale sia il suo concetto di tutela del paesaggio, visto e considerato che in oltre sessant’anni mai nessun amministratore comunale aveva autorizzato, paventato e concesso tanto scempio. Inoltre invitiamo il primo cittadino a seguire meno i commenti dei social e ad ascoltare le persone in carne ed ossa composte anche da associazioni e comitati. Per chiarezza dei fatti, illazioni noi non ne abbiamo mai fatte. Anzi. Per essere misurati e precisi nelle nostre valutazioni, così come facemmo per la questione Vignoli, ci siamo consultati con esperti del settore di fama nazionale. Ci chiediamo alla luce dei fatti e degli atti giudiziari in corso cosa aspetta il sindaco a dare la sospensiva all’autorizzazione concessa dai suoi uffici per il permesso a costruire? Il Consiglio di Stato, ritenuto che i lavori in corso siano effettivamente suscettibili di “incidere in maniera potenzialmente irrimediabile su plurimi e delicati interessi pubblici e privati”, considerato che la vicenda “ha risvolti d’ordine anche penale”, ha sospeso l’efficacia del permesso di costruire rilasciato dal Comune di Capolona e dell’autorizzazione rilasciata dall’Unione dei Comuni".

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