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Il prof Caremani: "Attenzione, il virus non è più buono d'estate"

Intervista al medico aretino esperto in malattie infettive: "Vacanze? Sì, ma meglio evitare l'estero. Se ci sarà una seconda ondata potrebbe colpire i giovani". Il parere sui casi di peste in Mongolia e sul Lyssavirus di Arezzo

Marcello Caremani, a distanza di due mesi dall'ultimo intervento, fa il punto sanitario sull'emergenza Covid in provincia di Arezzo nel corso della trasmissione Prisma Fase 2 in diretta facebook sulla fanpage di Arezzonotizie. Non solo, c'è spazio anche per alcune riflessioni sull'influenza Spagnola, di cui tanto si è parlato durante il lockdown per le analogie con il Covid, dei recenti casi di peste bubbonica in Oriente e di Lyssavirus.

Professore, tecnicamente lo stato di emergenza è stato prorogato. Non ne siamo ancora usciti?

"Direi che di fatto siamo fuori dall'emergenza, perché il numero di contagi e di decessi non è elevato come nei mesi scorsi. E in Toscana i dati sono confortanti, l'area vasta Sud Est, in particolare, è stata quella con i migliori risultati. Ma ciò non vuol dire che abbiamo vinto la guerra, soltanto alcune battaglie. Ora ci sono piccoli focolai originati da persone che hanno contratto il virus all'estero, si tratta di italiani e non, che hanno portato da fuori il Covid. Bisogna individuare tali focolai rapidamente e spegnerli, isolandoli da un lato e prevenirli dall'altro: bene ha fatto il Governo a chiudere le frontiere, rispetto ad alcuni Stati. Nel Brasile di Bolsonaro, purtroppo, sta succedendo un disastro. Bisogna stare attenti fino alla fine dell'anno, quando potrebbero essere maturi i tempi per il vaccino".

Prisma Fase 2 | Intervista al professor Marcello Caremani

⭕️ DIRETTA CON IL PROF CAREMANI ⭕️ Covid, mascherine, precauzioni in vacanza e molto altro. Intervista con il medico senior, per 40 anni alla guida di Malattie Infettive del San Donato

Pubblicato da arezzonotizie.it su Venerdì 10 luglio 2020

Con l'estate, innegabilmente, i contagi si sono ridotti. C'è il rischio di una seconda ondata in autunno?

"Più si tossisce, più si emettono goccioline. E più aumentano le possibilità di contagio. In estate si tossisce di meno, l'ambiente secco è ostile alla diffusione del Covid. Ma il virus non è più buono, come qualcuno dice: queste sono sciocchezze, anche prezzolate. Io non so se ci sarà una seconda ondata, ma mi baso sui precedenti delle grandi epidemie. La Spagnola del secolo scorso ha avuto tre ondate, la seconda colpì soprattutto i giovani. Recentemente è morto un attore canadese, aveva solo 41 anni. E una ripresa dei contagi è rischiosa soprattutto per i giovani. Il numero di persone immuni in Italia è basso. La nostra popolazione è ancora impreparata dal punto di vista immonologico. E quando la temperatura calerà, i contagi potrebbero riprendere. E' importante continuare a usare la mascherina, mantenere le distanze e lavarsi le mani".

VIDEO | L'intervista integrale

Capita di imbattersi in locali con persone con la mascherina abbassata, circolano foto del genere sui social. E anche personaggi pubblici postano foto in cui non rispettano palesemente le distanze di sicurezza e sono senza mascherina. Ce lo possiamo permettere?

"No, ovviamente. C'è la stanchezza del lockdown che porta a trasgredire le regole. Ma non comprendo affatto i personaggi pubblici che si comportano irresponsabilmente. Sono comportamenti non intelligenti. Se io andassi in giro ad abbracciare le persone non sarei credibile. Perché questi personaggi lo fanno? Un po' per politica, un po' perché sono complottisti e credono a una grande montatura. Ma la pandemia c'è stata, siamo stati bravi ad arginarla in Italia. Vediamo il resto del Mondo: il presidente del Brasile Bolsonaro si è infettato perché ha trasgredito le regole anti-contagio. Serve un adeguato comportamento civile: a cena insieme, a distanza di gomito e  senza mascherina, non va bene. Anche perché se lo fa un politico, un sindaco, poi i cittadini si chiedono: perché lui può comportarsi così, in questa maniera, e io non posso?"

E' quindi giusta l'ordinanza del presidente della Regione Rossi che dà un'arma in più ai sindaci per limitare i focolai, con la possibilità di costringere gli infetti al trasferimento in albergo sanitario?

"Certo, se non ci sono le condizioni affinché la persona rimanga in isolamento. Non possiamo permetterci di far ripartire focolai. Ha ragione anche Zaia. Non esiste colore politico, in questo. Bisogna isolare i casi positivi e dare loro spazi adeguati per stare isolati fino a guarigione avvenuta, se in casa posto non c'è".

Come saranno le vacanze dell'estate 2020: mare, montagna o campagna? Consiglierebbe viaggi all'estero?

"Consiglio di restare in Italia e di non prenotare all'estero. Penso all'America, all'India, al Sud Est asiatico, alla Russia: tutte aree con gravi problemi. La montagna è molto indicata, per gli spazi che offre. Il mare va bene, ma solo dove ci sono ombrelloni ben distanziati. Così ci si può togliere la mascherina e godersi il sole. Mascherina che però va rimessa quando ci rechiamo al bar. Ottima alternativa è la campagna toscana, un bell'agriturismo è un posto ideale. E diciamolo: la Toscana è sicura, un'ottima meta per le vacanze. Tra l'altro un periodo di ferie è importante, il lockdown è stato stressante, ci sono persone che durante i mesi scorsi hanno sviluppato psicopatologie".

Caremani affronta poi il tema dell'influenza Spagnola, che molto ha insegnato nell'affrontare una pandemia come quella attuale. C'è anche spazio per una battuta sui casi di peste bubbonica tra Mongolia, Cina e Russia: "La peste è sempre esistita e tuttora ci sono casi nel mondo, solo negli Usa sono 6-7 all'anno. La peste è originata da un batterio ed è curabilissima con antibiotici. Io stesso curai alcuni anni fa una donna contagiata".

E infine il punto sul caso di Lyssavirus aretino. "Se ne è scritto molto, ma sono state dette cose scorrette. I Lyssavirus si ritrovano soprattutto in pipistrelli e sono di 15 i tipi. Ne esiste uno, in particolare, che ha dato tre casi di encefaliti in Austrialia portando sempre alla morte dell'uomo. Ma nel caso aretino non ci sono precedenti di contagio con l'uomo. Occorre indagare, certo, perché i salti da specie a specie sono possibili, ma non bisogna certo allarmarsi. Bisogna approfondire, capire come combattere il virus senza ammazzare pipistrelli, ma prenderli, monitorarli e avere attenzione per tutti gli animali domestici che possono avere manifestazioni neurologiche. Ovvero: se diventano aggressivi con il proprio padrone. Si tratta di un comportamento anomalo, una spia che deve spingere il proprietario a rivolgersi a un veterinario".


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