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Cronaca Bucine

Keu e arsenico nel terreno, la Regione: "Le acque non sono inquinate. Monitorati anche i pozzi". Così la bonifica dei siti di Bucine

Il sindaco Nicola Benini fa sapere che "durante questa settimana è previsto un nuovo incontro dei tecnici che si dovranno occupare del percorso di bonifica". Coinvolti Regione, Arpat e Comune

Negli ultimi giorni è tornato d'attualità il caso Keu in Toscana, che riguarda anche la provincia di Arezzo. Una conferenza stampa indetta dalla Regione ha fatto il punto della situazione riguardo i siti in cui si sono registrati valori oltre i parametri di sostanze pericolose. Tra questi ce ne sono due nell'Aretino, entrambi nel Comune di Bucine. E' stato ribadito che non ci sono contaminazioni delle acque nei pressi dei siti in cui è stato rintracciato il miscelato di Keu. E il sindaco di Bucine, Nicola Benini, fa sapere che "durante questa settimana è previsto un nuovo incontro dei tecnici che si dovranno occupare del percorso di bonifica". A breve, quindi, dovrebbero essere comunicati tempi e modi della messa in sicurezza dei siti in cui, oltre al Keu (inerte finale derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli), sono state trovate anche concentrazioni oltre la norma di arsenico.

Cosa ha detto la Regione Toscana

L’assessora regionale all’ambiente Monia Monni venerdì scorso ha parlato a proposito dei monitoraggi ambientali dell'inchiesta Keu nel corso di una conferenza; insieme a lei c'erano Pietro Rubellini, direttore generale di Arpat, e Renata Laura Caselli, commissario straordinario nominata per il presidio e il coordinamento delle attività in materia di ambiente ed inerenti alle problematiche connesse al Keu. In sostanza, ha detto Monni, la Regione rifiuta "ricostruzioni sensazionalistiche della vicenda e rassicura i cittadini delle aree interessate". La notizia dell'inquinamento di alcuni siti in Toscana (e nell'Aretino) aveva infiammato le polemiche nelle settimane scorse.

“Nel corso di questi mesi – ha spiegato Monni - non mi sono mai sottratta a domande su questa grave vicenda. Ho risposto a interrogazioni, mantenuto stretti e costanti rapporti con i sindaci, che ringrazio per la serietà e il lavoro svolto, e sono sempre stata disponibile a fornire i chiarimenti richiesti. Purtroppo, però, la sensazione è che le ricostruzioni, anche recenti, siano state fatte alla ricerca del sensazionalismo, generando confusione attorno ad una vicenda certamente grave e complessa. La priorità della Regione è la salute che passa dalla tutela dell’ambiente. Su questo mi sento di rassicurare pienamente tutte e tutti i cittadini in considerazione dell’operato di ogni livello istituzionale coinvolto". E ancora: “L’indagine della Dda di Firenze - conclude Monni - porta alla luce un tentativo gravissimo di aggressione delle mafie al nostro tessuto socio-economico a cui dobbiamo opporci con la massima risolutezza, ma continuo a ripetere che la Toscana non è terra pervasa dalle mafie e non è un territorio sui cui non c’è controllo e dove tutto è lecito. Il rischio di infiltrazione delle realtà criminali è concreto e non deve essere sottovalutato, ma troverà istituzioni e comunità determinate a perseguire la strada della legalità”.

Non ci sono contaminazioni nelle acque

E' stata inoltre aggiornata la situazione relativa ai 13 siti (tra cui i due di Bucine) in cui è stato rinvenuto il miscelato contenente Keu. "Il coordinamento formato da Regione, Arpat e Comuni coinvolti - ha sintetizzato una nota della Regione - ha definito il piano di intervento che punta, in primis, alla messa in sicurezza di emergenza (attraverso la copertura, l’impermeabilizzazione del suolo, la regimazione delle acque superficiali e il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee) e, poi, alla realizzazione di interventi permanenti (a carico del soggetto responsabile dell’inquinamento e, in caso di inadempienza, a cura delle amministrazioni competenti per la bonifica, il risanamento delle matrici ambientale e la rimozione dei rifiuti). Allo scopo di assicurare il massimo presidio della vicenda è stato ricordato che la Regione Toscana ha provveduto alla nomina di un commissario straordinario per il presidio e coordinamento delle attività in materia di ambiente ed inerenti alle problematiche connesse al Keu, mentre Arpat ha costituito una task force formata dai distaccamenti dell’Agenzia di Pisa, Livorno, Arezzo e Firenze. Rispetto allo stato delle acque nelle aree limitrofe ai 13 siti è stata confermata l’assenza di contaminazioni. In questo senso è stato ricordato che al monitoraggio ordinario delle acque sotterranee la Regione Toscana ha provveduto ad estendere immediatamente le attività di controllo, sia attraverso Arpat riguardo i pozzi ad uso domestico (in particolare nei pressi della Sr429), sia con il coinvolgimento dell’Autorità Idrica Toscana relativamente ai pozzi dai quali viene attinta l’acqua pubblica. La Regione ha sostenuto integralmente, anche con risorse aggiuntive, i costi relativi alle attività di monitoraggio dei pozzi ad uso domestico e alla loro prosecuzione nei prossimi mesi".

Cosa succederà a Bucine

Sono due i siti interessati dalla presenza di concentrazioni inquinanti di Keu (ma anche arsenico) nel comune di Bucine: uno riguarda un cantiere privato in cui sono in costruzione alcune villette, un altro ospita un impianto di frantumazione inerti, a cui nel frattempo è stata revocata l'autorizzazione. Entrambi saranno bonificati e, come puntualizza il sindaco Benini, "gli interventi saranno coordinati dal gruppo che vede impegnati tecnici di Regione, Arpat e Comune. L'ultimo incontro c'è stato la scorsa settimana, questa ce ne sarà un altro". Nel caso delle villette è stata registrata anche la disponibilità della proprietà nel fare quanto necessario. Per quel che riguarda l'altro sito, l'intervento sarà a cura della Regione Toscana.

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