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Rifiuti, "Aisa chiede ampliamento dell'impianto di San Zeno fino a 75mila tonnellate all'anno"

La lettera documento di Filippo Gallo e Donato Caporali che porta alla luce il progetto

"In un atto pubblico, facilmente reperibile sul sito della regione Toscana, Aisa impianti richiede l’ampliamento dell’inceneritore di San Zeno fino alla capacità di 75.000 tonnellate/anno. Non se ne rinviene traccia nel dibattito pubblico se non qualche riga in un oscuro allegato tecnico, con  un metodo che potremmo facilmente etichettare come opaco e grigio sebbene si tratti di un passaggio politico fondamentale per la nostra comunità, con uno stile che non ha molto di civico ma al contrario una chiara matrice politica."

Inizia così una lettera documento che porta la doppia firma di Filippo Gallo e Donato Caporali, quest'ultimo consigliere comunale del Pd di Arezzo. Aisa ha presentato un progetto di miglioramento, di enpowerment si direbbe forse adesso per il quale ha intrapreso la procedura regionale per il riconoscimento delle autorizzaizoni. E prevede alcuni punti fondamentali di sviluppo, tra i quali:

"1) incremento dell’attività di recupero (R3) della frazione organica da raccolta differenziata; 2) inserimento di una BAT (Best avaible technique) all’interno del processo di riciclo della frazione organica da raccolta differenziata costituita dalla digestione anaerobica (R3); 3) incremento dell’efficienza energetica della linea di recupero energetico (R1); 4) incremento dell’efficienza del sistema di selezione meccanica (R12) per l’estrazione di materiali secchi riciclabili (bottiglie di plastica e vetro, lattine, ecc.) dal rifiuto urbano indifferenziato, nonché dalle raccolte differenziate secche."

E' proprio in questo progetto denominato di riposizionamento dell'impianto di recupero di rifiuti urbani di San Zeno, che si inserisce la richiesta di aumento di tonnellaggio annuo, passando da 45mila a 75mila. Da qui l'analisi di Gallo e Caporali che si rifa ai documenti pubblicati nel sito della Regione Toscana.

C'è necessità di ampliamento?

"Non c’è una reale esigenza. Le 200.000 tonnellate di rifiuti annui prodotte nella nostra provincia, con l’obiettivo da centrare per legge del 70% di  raccolta differenziata e gli attuali 45.000 tonnellate di incenerimento lasciano già oggi trasparire un congruo dimensionamento."

L'ambiente 

"Il luogo di insistenza del progetto ha bisogno di una Valutazione di Impatto Ambientale integrata, visti  tutti gli elementi a forte impatto che insistono sull’area. Non di una serie di simulazioni singole, che lasciano il tempo che trovano."

La differenziata

"Per eliminare l’impatto delle discariche basterebbe poco: uno sforzo vero di volontà verso la differenziata, la fine delle sperimentazioni (ad Arezzo esistono almeno  tre tipi di raccolta, considerando la sperimentazione in zona Giotto) ed una decisione condivisa da tutti: un obiettivo politico che può essere comune ed a portata di mano."

La prima domanda

"Allora la domanda principale rimane una ed una sola, con tanti corollari intorno. Queste 30.000 tonnellate di rifiuti da dove arriveranno? Non vi è traccia nell’esaustiva analisi di Aisa impianti dei flussi di provenienza, ma vista la qualità dell’operazione, intuitivamente viene da pensare ad un tentativo di fare business raccogliendo rifiuti dal Nord della Toscana, da Firenze in particolare."

Aisa Impianti vs Sei Toscana

"L’inceneritore rende in due modi, con il semplice conferimento dei rifiuti e con la produzione di energia. Genera introiti che fanno gola. E’ la good company, finanziariamente parlando. Il suo rovescio della medaglia, la fase di raccolta, lasciata al consorzio 6 Toscana in un progetto nato stanco e senza prospettive, non ha invece fan appassionati trai suoi azionisti e industrialmente langue. Un dead man walking che avrebbe bisogno di decisioni politiche e industriali coraggiose, lontane anni luce dalla nostra ribalta politica odierna."

La seconda domanda

"E’ giusto lucrare sui rifiuti? Secondo noi semplicemente no. Ma una scelta così, che nasce con una precisa missione politica, andrebbe comunque almeno discussa pubblicamente, un dibattito che qualifichi e orienti le scelte ed insieme a qualche coraggioso ci muoveremo in questo senso. In questo continuo presente di comunicazione senza sostanza, il futuro non può essere semplicemente scritto in un allegato tecnico."

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