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M5S: "Allibiti dalla risposta del presidente di Aisa. Scarti o rifiuti, spieghi la differenza"

Il partito pentastellato replica alle dichiazioni di Giacomo Cherici riguardo al raddoppio dell'impianto di San Zeno

Il Movimento 5 Stelle di Arezzo replica alle dichiarazioni del presidente di Aisa Impianti, Giacomo Cherici, riguardo al tema dell'impianto di San Zeno.

"A San Zeno non si brucia la spazzatura. Chi parla dell'impianto, si documenti"
 

"Siamo rimasti talmente allibiti dalla risposta del presidente di Aisa Impianti Giacomo Cherici al nostro comunicato sul raddoppio dell’inceneritore di San Zeno che abbiamo sentito il bisogno di replicare.

Per prima cosa ci sembra assurdo paragonare realtà come Arezzo, che conta a malapena 100mila abitanti, con metropoli come Roma, che sfiora i tre milioni di abitanti, o Vienna, una capitale ai primi posti nel mondo per qualità della vita, e non certo perché ha un inceneritore. E’ possibile che si valuti opportuna la strategia di sbandierare l’emergenza rifiuti al fine di ottenere consenso? A nostro avviso le ragioni di Aisa sono talmente deboli che si ha bisogno di queste tattiche per avallare scelte fuori dal tempo, fuori scala e fuori da ogni pianificazione logica della gestione dei rifiuti. E questa era la parte più accettabile della replica fatta dal presidente Cherici.

Passando invece ad altro, abbiamo percepito una certa confusione nell’interpretazione del nostro comunicato in merito al "No del Movimento 5 Stelle di Arezzo al raddoppio dell’inceneritore di San Zeno".

Aisa Impianti ha presentato in Regione Toscana un progetto per portare a 75mila tonnellate l’inceneritore dalle attuali 45mila. Qualunque altro dato è fuorviante. Siamo inoltre sollevati dalla notizia che il nuovo inceneritore non brucerà rifiuti bensì scarti. Quando andremo in visita per l’ennesima volta all’impianto, guardando il granchio meccanico mentre carica il materiale da bruciare, il presidente stesso ci indicherà con precisione la differenza tra un rifiuto e uno scarto.

Siamo alle finezze lessicali. Qui ci vogliono avvocati buoni. Sono loro la soluzione al problema “rifiuti”: metti scarti, togli rifiuti; economia circolare qua, zero spreco là. Assimilati. Già, assimilati. Ci ricorda qualcosa".


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Il partito pentastellato affronta anche il tema della raccolta differenziata e dei cassonetti "intelligenti".

"Passiamo al capitolo “raccolta differenziata”. Caro presidente, con il porta a porta, quello vero, tracciato e controllato, si può arrivare all’ 80% e anche più senza ricorrere a nessun impianto, ma facendo leva soltanto sulla sensibilità dei cittadini, premiandoli con tariffe sempre più basse, legate a percentuali di raccolta differenziata più alte. Nella nostra città, invece, ci si ostina a scegliere i cassonetti stradali: quelli sì che hanno bisogno dei suoi impianti per arrivare ai risultati di legge, che raramente con questo tipo di raccolta si raggiungono. Nel porta a porta, lo ribadiamo, la percentuale viene raggiunta direttamente a monte. Non ci sembra che si possa fare finta di niente di fronte a questa valutazione.

E dopo? Del materiale raccolto cosa farne? Le diamo pure ragione, presidente: occorrono:

impianti per il compostaggio per chi non può fare il compostaggio domestico in quanto l’organico va raccolto già a monte;

impianti per ridare vita alla plastica, che va raccolta a monte;

impianti per tutti gli altri materiali che vanno raccolti a monte;

impianti per trasformare e recuperare e non per “selezionare”, caro presidente: è molto diverso.

Nessuno sarebbe contrario se San Zeno andasse in questa direzione. Il 70%, 80%, 90% non lo deve fare San Zeno, ma i cittadini con il selettore più efficiente del mondo: le nostre mani.

Quindi la nostra contrarietà nel portare a 75mila tonnellate l’incenerimento di “scarti di rifiuto” rimane. Una contrarietà al vostro progetto “perfetto” fatto di scenari, percentuali, impianti. Un progetto “perfetto” che si basa su un sistema di gestione obsoleto e inefficiente.

Per quanto riguarda i “cassonetti intelligenti” o il porta a porta attuale, a nostro avviso restano dei sistemi superati, soprattutto se si parla di qualità del differenziato. E’ chiaro che in questa ottica è necessario avere una raccolta differenziata elevata, una qualità scadente e di conseguenza uno “scarto elevato” da “termovalorizzare” ed è qui la differenza principale del vostro progetto con quello di “Rifiuti Zero”.

La perla finale riguarda le dichiarazioni sull’indagine epidemiologica LIFE+. Questa è un’indagine di coorte, ovvero uno studio che prende in esame 12 chilometri quadri di territorio con epicentro l’inceneritore di San Zeno. Addirittura sul titolo dello studio viene evidenziato come tale indagine sia fatta per verificare gli effetti sulla salute della popolazione esposta alle emissioni dell’impianto di incenerimento di San Zeno e che “lo studio epidemiologico entra a far parte di un processo partecipativo come strumento a supporto delle decisioni dove sono coinvolti tecnici, amministratori e portatori di interesse”.

Nelle conclusioni dell’indagine si evidenziano varie patologie “statisticamente rilevanti”. Non viene esplicitamente incolpato l’inceneritore come principale causa, anche perché l’impianto ricade in un’area con un’alta presenza di impianti di incenerimento. Ma se si confrontano i dati con altre indagini analoghe si può affermare che l’attività di incenerimento contribuisce all’insorgere di queste patologie". 

Infine ci sfugge il motivo di questa continua denigrazione da parte di Aisa verso un’indagine di un progetto europeo, coordinata dal dottor Bianchi del CNR di Pisa.  Ci sfugge il motivo della dimenticanza di inserire il LIFE+ nel progetto in Regione.  Ci sfugge questo far finta di niente e ci sfugge il motivo per cui il presidente di una società partecipata non si presenti ad importanti iniziative di confronto quando invitato.

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