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Presunte irregolarità al dopo festival. Marini (Kilowatt): ''Tutto archiviato ma ci siamo sentiti soli"

Il direttore organizzativo del Festival commenta la decisione della Procura di Arezzo: "Torneremo ai Giardini di Piero’’

Lunedì 9 maggio la Procura della Repubblica di Arezzo ha archiviato il procedimento riguardante le presunte irregolarità di allestimento nell’area del ‘Dopofestival’ di Kilowatt. Con esse risultano archiviate anche le posizioni della presidente dell'associazione CapoTrave/Kilowatt, del direttore artistico Luca Ricci, del direttore organizzativo Alessandro Marini, nonché dell'ex sindaco del Comune di Sansepolcro Mauro Cornioli, anch'egli denunciato. Su quanto accaduto a luglio 2021 e sull’edizione 2022 ne abbiamo parlato con uno dei protagonisti: Alessandro Marini, direttore organizzativo.  

In questi giorni la Procura di Arezzo ha archiviato le accuse che vi sono state mosse circa un anno fa a Sansepolcro, quali sono state le vostre reazioni alla notizia?
Sicuramente di sollievo, anche perchè questo procedimento non ha coinvolto solo l'associazione, ma anche personalmente alcuni di noi, quindi la nostra presidente, il direttore artistico Luca Ricci ed io che sono direttore organizzativo. E' una vicenda che ci ha colpito, e che ha portato non poco stress al nostro lavoro e alle nostre vite personali.

Cosa successe quella sera?
Ci fu un sopralluogo da parte del nucleo dei carabinieri forestali di Sansepolcro, durante il quale vennero riscontrare alcune presunte irregolarità. Da subito decidemmo di chiudere quello spazio e di conseguenza tutte le attività che in quell'area si svolgevano, per cui la ristorazione per gli ospiti del festival e il dopofestival quindi concerti, dj set e intrattenimento. Abbiamo deciso di chiudere uno spazio in cui si rincontrano artisti, operatori e tutto il pubblico di Kilowatt.  

Avete un po' di rammarico? Pensate che c'è qualcosa che non è stato fatto?
Si, sicuramente il rammarico è tanto, sopratutto perchè Kilowatt è un evento sostenuto dall'Unione europea, da Ministero della Cultura, dalla Regione Toscana e dal comune stesso insieme da fondazioni molto importanti. E' un peccato perchè una parte importante degli investimenti che questi enti dedicano alla nostra attività sono andati persi visto che abbiamo dovuto chiudere anzitempo una parte del nostro programma e stracciare i contratti con gli artisti. Alcune attività della città hanno avuto un danno perchè non hanno potuto portare avanti l'attività legate al Festival. Dispiace in questo senso, che alcuni problemi riscontrati e che giorni fa la magistratura ha definito archiviabili abbiano bloccato così, su due piedi, la nostra attività. La sensazione è che si potesse fare qualcosa di più anche a livello di comunità e di amministrazione per proteggere questo evento.

Vi siete sentiti soli in quei giorni?
Sì, ci dispiace molto dirlo, oltre che sentiti soli, lo siamo stati. A parte la testimonianza tentata da parte dei cittadini, per giorni non abbiamo avuto nessun contatto da parte dell'amministrazione e con chi aveva tutti i dettagli degli allestimenti di Kilowatt Festival.

La città, però, vi fu subito vicina...
Si diciamo di si, soprattutto i cittadini di Sansepolcro, ci furono vicini, credo per il valore che Kilowatt ha dimostrato, per l'importanza di questo evento, in più perchè Kilowatt era ancora una volta, per il secondo anno di fila, uno dei primi eventi con cui la città ripartiva e respirava aria di normalità dopo le ondate di pandemia. Credo che ci siano stati vicini anche per questi motivi.

Un anno dopo si riparte: come sarà il programma di questa edizione?    
E' un programma ricco in un anno in cui si festeggerà anche il nostro ventennale. E si festeggerà con una doppia apertura: oltre alla programmazione su Sansepolcro ci sarà, infatti,  una programmazione su Cortona. Quindi raddoppiamo e rilanciamo. Il programma artistico non lo possiamo ancora svelare ma sarà ricchissimo e interessante, ci saranno tante attività. Per noi ci sarà anche l'eccitazione di lavorare in una nuova realtà come quella di Cortona ma, allo stesso tempo, la determinazione di operare a Sansepolcro e di riproporre le stesse attività dell'anno scorso ai Giardini di Piero con la speranza che questi problemi legati ai permessi burocratici che non riguardavano noi ma che è sempre bene ricordare, erano legati alla Sovrintendenza, una struttura con cui nessuna associazione o cittadino ai interfaccia, siano superati.

Perchè avete scelto Cortona oltre a Sansepolcro?
Ma guarda sostanzialmente non è che l'abbiamo scelto, ci sono arrivate diverse proposte, come erano arrivate anche negli ultimi anni, e non nascondiamo che anche a fronte di quello che è successo qui,  questi inviti li abbiamo valutato attentamente. L'amministrazione comunale di Cortona ha creduto moltissimo nel valore di Kilowatt Festival. Per lunghi mesi ci siamo confrontati con loro finchè non abbiamo trovato la formula adeguata. Per noi è impensabile lasciare Sansepolcro perchè è il luogo che ha caratterizzato Kilowatt, è il luogo dove il Festival è nato e dove continuerà a vivere: avere spettacoli anche a Cortona ci sembrava anche un modo di rilanciare la manifestazione e il modo adeguato per festeggiare i 20 anni.

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