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Lunedì, 29 Aprile 2024

VIDEO | La rissa prima dell'omicidio: altri 3 indagati. "Nella mischia anche minacce con una pistola a salve"

Indagini serrate per identificare i numerosi partecipanti alla violenta notte al termine della quale è morto Joel Ramirez Seipio

Le indagini non sono ancora concluse: trovato il presunto assassino di Joel Ramirez Seipio, il 38enne che ha perso la vita all'alba di domenica 1 ottobre raggiunto dal lancio di un narghilè fuori dalla discoteca El Angel Vip, adesso gli investigatori dell'Arma dei carabinieri stanno cercando di fare chiarezza sulla violentissima rissa esplosa quella notte nel locale. Nelle prime ore di domenica 1 ottobre, infatti, varie persone si sono rivolti ai sanitari degli ospedali del Valdarno e di Perugia: almeno in 8 sono stati refertati per le lesioni riportate. 

Mentre il 33enne Braulio Pavel Martinez Mesa, accusato dell'omicidio, si trova ristretto nel carcere di Arezzo, dove questa mattina si è svolto l'interrogatorio di garanzia, i carabinieri stanno cercando di dare un volto e un nome - e attribuire le rispettive responsabilità - alle persone che hanno preso parte alla rissa. Al momento ne sono stati identificati e indagati 3, ma il loro numero potrebbe aumentare in breve tempo. 

Le immagini registrate dalle telecamere, infatti, hanno mostrato interminabili minuti di violenza ai quali avrebbero preso parte 25 persone. Gruppi di giovani, che erano presenti alla serata evento, hanno iniziato a scontrarsi in seguito ad una discussione per futili motivi (un bicchiere fatto cadere da un tavolo). Inizialmente erano solo scaramucce, poi le liti si sono moltiplicate: all'interno del locale, nei bagni, all'esterno di fronte e sul retro della discoteca. In particolare due gruppi, uno del Perugino (del quale faceva parte Martinez Mesa) e l'altro del Valdarno (di cui faceva parte la vittima, Joel Ramirez Sepio) si sono affrontate, con lanci di sedie, bicchieri e oggetti, quali appunto il naghilè che è stato fatale al 38enne.

Fissati i funerali di Joel

Quando gli inquirenti sono arrivati sul posto, insieme al Sis di Firenze (carabinieri che si occupano di investigazioni scientifiche), hanno trovato uno scenario di devastazione. Vetri ovunque per terra, sgabelli rovesciati, tracce inequivocabili della movimentata notte. "Dalle immagini - ha spiegato il comandante provinciale dei Carabinieri Claudio Rubertà - è anche emerso che a un certo punto una persona ha estratto una pistola a salve, senza il cappuccio rosso, e l'ha brandita con fare minaccioso. Il locale era diventato una sorta di arena". 

Le attività per identificare i partecipanti sono in corso: "Invitiamo - ha sottolineato il comandante Rubertà - chi era presente a contattarci per dare il proprio contributo alle indagini". Almeno tre dei partecipanti hanno già un nome e un volto, altri sarebbero in via di identificazione: "Su questo fronte sicuramente ci saranno altri sviluppi che potrebbero portare a provvedimenti restrittivi". 

Intanto il locale resta sotto sequestro e i militari dell'Arma stanno valutando se dovranno esse avviati eventuali provvedimenti di tipo amministrativo. 

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