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Cronaca

"Ecco gli aiuti per le famiglie rifugiate in una scuola", le prime risposte all'appello del giornalista aretino al fronte

Negli scorsi giorni Giammarco Sicuro, inviato del Tg2 redazione Esteri, aveva lanciato un appello da Limany, dove numerose famiglie con bambini e anziani erano rifugiate al gelo in un gelido bunker

"Una notizia stupenda. L'appello che avevo lanciato è stato raccolto e adesso porteremo tonnellate di aiuti alla popolazione di Limany e gli altri villaggi del fronte". Così il giornalista montevarchino Giammarco Sicuro, inviato nelle zone di guerra per il Tg2 redazione Esteri, racconta come l'appello lanciato nei giorni scorsi abbia dato i frutti sperati. 

Sicuro si trova nel cuore dell'Ucraina sotto assedio: nelle scorse settimane ha spiegato agli italiani con i suoi servizi cosa stesse accadendo a Mykolaiv e in altre cittadine ad oggi difficilmente raggiungibili anche dalla stampa internazionale. Non solo: di fronte a famiglie in estrema difficoltà, che avevano trovato rifugio in una scuola di Limany (sulla strada per Kherson) trasformata in un bunker, ha deciso di fare qualcosa per aiutarli. Come? Lanciando un appello sui social: "I bunker sono freddi, umidi, sporchi e questa gente vive qui da circa venti giorni. Hanno bisogno di cure, assistenza, cibo, beni di prima necessità", aveva scritto sul suo profilo Twitter. E poi aveva chiesto a istituzioni o privati di  "organizzare un corridoio umanitario verso l'Italia o portare beni di prima necessità".

"A raccoglierlo sono stati gli amici del  SermigTorino ma anche altri si stanno, adesso, aggiungendo ed è commovente. Se volete collaborare privatamente donate a loro. Poi vi  aggiornerò sui canali umanitari". Ha scritto questa mattina Sicuro, postando immagini di pacchi di alimenti. L'arrivo di beni di prima necessità sono una prima buona notizia. Adesso c'è attesa per capire se i corridoi umanitari per queste persone - già chiesti a gran voce dal giornalista - riusciranno ad essere attivati e con quali tempi.

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