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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Monte San Savino

"Sono dispiaciuto, ma confido nella giustizia". Fredy Pacini commenta la mancata archiviazione

Le parole sono riferite dall'avvocato. Il gommista di Monte San Savino sparò e uccise un uomo che si era introdotto nella sua officina la notte del 28 novembre 2018

"Sono dispiaciuto, ma confido nel buon esito del procedimento". Fredy Pacini, il gommista che la notte del 28 novembre 2018, a Monte San Savino, sparò e uccise un ladro nella sua officina nella quale da alcuni mesi era solito dormire esasperato dai precedenti furti subiti, si sarebbe sfogato così con il suo avvocato Alessandra Cheli dopo la notizia che il gip del Tribunale di Arezzo ha respinto la richiesta di archiviazione nei suoi confronti. Un'autentica doccia fredda - riferisce l'agenzia Adnkronos - dopo che la procura aveva chiesto l'archiviazione sostenendo che Pacini aveva agito per legittima difesa. Il giudice ha dato invece alla Procura altri sei mesi per un supplemento di indagini.

I motivi del Gip

Il gip ha mostrato alcune perplessità e chiesto nuovi approfondimenti. Almeno cinque gli aspetti sui quali il giudice Fabio Lombardo ritiene opportuni ulteriori accertamenti: tra questi c'è la disattivazione dell'allarme dell'officina eseguita da Pacini subito dopo l'irruzione, l'eventuale presenza di una porta blindata all'ingresso del soppalco che potesse proteggere il gommista, il possibile uso della luce laser presente sull'arma. Infine il dubbio sulle condizioni del moldavo: il ladro avrebbe potuto correre per 40 metri dopo essere stato ferito o qualche complice lo ha portato fuori dall'edificio di peso?

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