rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, morto Luis Sepulveda. Valenti: "Quella notte magica sul palco di Arezzo Wave"

La notizia della scomparsa del grande scrittore cileno ha commosso il mondo. Sepulveda incontrò gli aretini nel 2004, partecipando ad un evento di Arezzo Wave. Il ricordo del patron del Festival

Migliaia di aretini lo applaudirono, tantissimi ascoltarono le sue parole in una suggestiva giornata d'estate all'anfiteatro romano. Era il 2004 quando Luis Sepulveda approdò in città, ospite di Arezzo Wave. La sua visita lasciò una traccia indelebile e oggi, dopo la notizia della sua morte per Coronavirus, i ricordi affiorano, più vivi che mai.

La morte per Coronavirus

La scomparsa dello scrittore cileno, autore di best sellers mondiali, è stata comunicata questa mattina dalla stampa spagnola. Sepulveda era ricoverato da fine febbraio presso l'ospedale di Oviedo. Anche la moglie, la poetessa Carmen Yanez, era risultata positiva al Covid19, ma aveva contratto una forma più lieve. 

L'autore 71enne si era sentito male di ritorno da un festival letterario in Portogallo. Era stato il primo personaggio "celebre" a essere contagiato dal coronavirus. Sulle sue condizioni nelle ultime settimane si sono rincorse voci allarmanti: a metà marzo però la moglie aveva smentito che fosse in coma, rassicurando i suoi lettori.

Quella magica notte aretina

Sepulveda incontrò gli aretini nel luglio del 2004, quando partecipò ad un evento letterario nell'ambito di Arezzo Wave. Quel giorno lo scrittore salì sul palco allestito all'interno dell'anfiteatro incantando circa tremila persone.

"Fu una giornata stupenda - racconta Mauro Valenti, patron del Festival - che ricordo oggi con grande nostalgia. Perché quelle ore trascorse con lui furono davvero memorabili. Era una persona aperta al dialogo, pronta al confronto, molto simpatica e brillante. Dopo l'incontro andammo a cena insieme, all'osteria da Olga. Mangiammo, ridemmo, commentammo la giornata. Quindi raggiungemmo il main stage allo stadio".

Luis Sepulveda-3Sul palco principale, di fronte a 20mila persone, fu proprio Sepulveda ad annunciare l'esibizione di una grande artista: Miriam Makeba.

"Provai un'emozione fortissima. Sul palco c'era il massimo esponente della cultura sudamericana che presentava la massima esponente della cultura musicale africana. Fu un momento da brivido. Oggi conservo un bellissimo ricordo e un libro, La storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare, che Luis autografò scrivendo una dedica a mia figlia". 

Quella notte, lo stadio di Arezzo era gremito. Sul palco due icone, due personaggi grandissimi. Che si incrociarono proprio sotto al cielo aretino.

Chi era Luis Sepulveda

Luis Sepulveda era nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949, da tempo viveva in Spagna, nelle Asturie. 'Il vecchio che leggeva romanzi d'amore' è il suo primo libro pubblicato nel nostro paese, diventato subito un successo mondiale. Sono seguiti altri titoli memorabili come 'Diario di un killer sentimentale', gioielli autentici e modelli di letteratura resistente come 'Le rose di Atacama' e la prima favola 'Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare'. Se ne va un grandissimo della letteratura latinoamericana, amatissimo in Italia.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, morto Luis Sepulveda. Valenti: "Quella notte magica sul palco di Arezzo Wave"

ArezzoNotizie è in caricamento