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Primi casi di virus sinciziale nei neonati al San Donato. Task force con l'ospedale Meyer

Al San Donato di Arezzo sorveglianza attiva su tutti i piccoli trattenuti al pronto soccorso o ricoverati in degenza per infezioni respiratorie in collaborazione con l’ospedale Mayer

Primi casi di neonati con virus sinciziale ricoverati all'ospedale San Donato. L'equipe del direttore di pediatria Marco Martini sta portando avanti un protocollo di sorveglianza attiva per intercettare precocemente i sintomi nei bambini che sono trattenuti in pronto soccorso o ricoverati in degenza per infezioni respiratorie. Un lavoro che viene fatto in stretta collaborazione con l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

La sorveglianza è possibile grazie al progetto di ricerca e al supporto del laboratorio di microbiologia del San Donato di Arezzo. L'obiettivo è quello di fare diagnosi precoci, intercettare l'arrivo dell'epidemia e permettere così una migliore cura in ospedale.

Il virus spiegato dal dottor Martini

“Il virus è una nostra vecchia conoscenza - spiega il dottor Marco Martini direttore della pediatria dell’Ospedale San Donato di Arezzo - da molti anni, infatti, siamo abituati ad affrontarlo nel periodo autunno/inverno e a prevenirne le conseguenze in neonati fragili. I neonati prematuri e cardiopatici da alcuni anni vengono selezionati per ricevere mensilmente un anticorpo monoclonale specifico nei mesi da novembre ad aprile. Il virus è la causa principale della bronchiolite acuta, patologia infiammatoria delle basse vie aeree che colpisce particolarmente i bambini al di sotto dei 12 mesi di vita. Purtroppo non ne sono esenti i bambini più grandi i quali sono soliti superare la patologia senza sintomi impegnativi diversamente dai più piccoli. L'infezione può essere particolarmente gravosa nei piccoli al di sotto dei 6 mesi potendo causare difficoltà respiratoria e alle volte anche necessità di ricovero. Nella grande maggioranza dei casi il lattante viene contagiato da un fratellino o sorellina più grande che di solito frequenta il nido o la scuola materna. I sintomi sono raffreddore e tosse, in genere senza febbre, ma in grado di contagiare”.

Le misure di prevenzione in famiglia

Trattandosi di un virus che contagia prevalentemente per via aerea le misure di prevenzione sono le stesse che riguardano tutti i virus respiratori compreso il covid: distanziamento, mascherine e lavaggio delle mani sono le misure più importanti. Particolare attenzione deve essere tenuta da quelle famiglie che hanno il bimbi sotto i 12 mesi e altri figli più grandi che frequentano la scuola materna.

In questi casi è fondamentale fare attenzione nell'ambiente domestico a tenere distanziato il bambino più grande, qualora raffreddato, dal fratellino piccolo, sottoporre a lavaggio frequente delle mani tutta la famiglia ed evitare per quanto più possibile carezze o baci al lattante quando si è raffreddati tenendo presente che anche gli adulti possono essere veicolo di trasmissione, potendo essi stessi ammalarsi anche se in forma lieve con un semplice raffreddore.

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