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Salute

Nuova cura anti Covid ad Arezzo, parte la sperimentazione. Il dottor Tacconi: "Le armi ci sono, siamo responsabili"

Anche il San Donato coinvolto nella terapia a base di un nuovo anticorpo monoclonale messo a punto da Toscana Life Sciences, che si aggiunge al trattamento precedente. L'appello del direttore di Malattie Infettive: "Servono comportamenti corretti, non sprechiamo questa opportunità"

Se l'ospedale San Donato rappresenta il primo della Toscana per numero di pazienti già curati con la terapia degli anticorpi monoclonali, un'altra notizia riguarda da vicino il nosocomio di Arezzo a proposito di questa tipologia di cura anti Covid.

Un nuovo anticorpo monoclonale

Oltre al trattamento iniziato lo scorso marzo e ormai consolidato, perché approvato da Aifa ed entrato nella routine delle terapie contro il Covid, il reparto di Malattie infettive dell'ospedale San Donato di Arezzo, è stato infatti inserito tra i centri  per  la sperimentazione di un nuovo di anticorpo monoclonale, quello messo a punto dal gruppo di ricerca della Fondazione Toscana Life Sciences, coordinata dal professore Rino Rappuoli.

La sperimentazione della cura

Toscana Life Sciences Sviluppo aveva annunciato lo scorso marzo che l’anticorpo monoclonale umano MAD0004J08 era "il più promettente in risposta all’infezione da Sars-CoV-2". Dopo di che, è iniziata la prima fase di sperimentazione per verificarne la sicurezza. Dopo i primi test, adesso è arrivato il momento della nuova fase di sperimentazione su pazienti positivi al Covid. E anche Arezzo viene coinvolta.

Il laboratorio toscano sugli anticorpi monolonali

Si chiama Monoclonal Antibody Discovery (Mad) Lab il laboratorio della Fondazione Toscana Life Sciences in cui la cura è stata sviluppata: è coordinato dal dottor Rino Rappuoli e ha iniziato la sua attività di ricerca a fine 2018, per un progetto dedicato alla antibiotico-resistenza. Da fine marzo 2020 ha avviato una nuova linea di ricerca per sviluppare anticorpi monoclonali per la cura dell’infezione da coronavirus. Il team oggi è formato da 17 ricercatori.

Le raccomandazioni del direttore di Malattie Infettive

E mentre vengono affilate nuove e importanti armi nella battaglia contro il virus, dall'ospedale San Donato, chi si è speso negli scorsi mesi per salvare vite umane in reparto, fa una raccomandazione in vista delle ultime riaperture. “Questa è una fase strategica della pandemia - dice il direttore di Malattie Infettive Danilo Tacconi - e vorrei lanciare un appello a tutti affinché ci sia buon senso e responsabilità nei comportamenti e nella vita sociale. Oggi, fortunatamente abbiamo armi straordinarie per combattere il Covid, come i vaccini, gli anticorpi monoclonali e una migliore conoscenza della malattia. Non dobbiamo perdere questa opportunità”.

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