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Violenza sulle donne: 180mila euro per nuovi progetti. Ma il Comune di Arezzo si dissocia

Centinaia di accessi in un solo anno e un crescendo continuo di richieste di aiuto. Il bilancio è quello dell’associazione Pronto Donna di Arezzo che, anche nel 2016 ha proseguito incessantemente nella propria attività di supporto alle donne e...

Centinaia di accessi in un solo anno e un crescendo continuo di richieste di aiuto.

Il bilancio è quello dell’associazione Pronto Donna di Arezzo che, anche nel 2016 ha proseguito incessantemente nella propria attività di supporto alle donne e minori vittime di violenza.

Su questa base è stato siglato l'atto di costituzione dell'associazione temporanea di scopo per la gestione del progetto “Fedora”, iniziativa ideata in primis dalla Provincia di Arezzo e volta al potenziamento dei servizi di contrasto alla violenza di genere.

Su proposta della vice presidente Eleonora Ducci l’amministrazione ha coinvolto tutti i Comuni dell’Aretino i quali hanno dato la propria adesione al progetto che, proprio in questi giorni, ha ricevuto un finanziamento di 180mila euro da parte del ministero delle pari opportunità.

Unica eccezione, per quello che concerne le adesioni al bando, è quella rappresentata dai Comuni dall’area della zona sociosanitaria aretina.

“Questa mancanza - ha sottolineato la vicepresidente Ducci - non può pregiudicare una risposta alla cittadinanza di questo territorio negli ambiti di competenza del progetto. La Provincia, per quanto nelle sue possibilità, cercherà di svolgere un ruolo sussidiario a beneficio dei cittadini della zona aretina, in primis mantenendo attivo lo sportello Ascolto Donna presso il centro pari opportunità e cercando di attivare le stesse risposte che vengono garantite alle altre cittadine residenti nei comuni delle 4 zone sociosanitarie aderenti al progetto. Sappiamo che molte amministrazioni aderenti alla zona sociosanitaria aretina avrebbero voluto essere incluse ma, per volontà del Comune di Arezzo questo non è accaduto”.

Il progetto ha come obiettivi quello di rafforzare la rete dei servizi territoriali già esistenti sia con l'ampliamento delle ore di ricevimento degli sportelli ascolto delle zone sociosanitarie, sia con quelle del centro antiviolenza dedicate ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza svolte dalle operatrici, percorsi psicoterapeutici, assistenza legale per le donne che non rientrano nel gratuito patrocinio, sia dei servizi di assistenza, prevenzione e contrasto della violenza contro le donne; garantire i servizi educativi e di sostegno scolastico per i minori vittime di violenza assistita, in collegamento con le attività promosse dagli enti locali territoriali; promuovere l’orientamento lavorativo rivolto alle donne ospiti del centro antiviolenza.

A farsi carico dell’impegno sono stati Eleonora Ducci, vice presidente della Provincia di Arezzo, Valentina Calbi presidente dell'Unione dei Comuni del Casentino Valentina, Alberto Santucci presidente dell'Unione dei Comuni della Valtiberina, Tania Salvi vice sindaco del Comune di Cortona, e Sandra Romei vice sindaco del Comune di San Giovanni, e Alessandra Benelli dalla vice presidente dell'associazione Pronto Donna. La proposta ha visto la partecipazione della Provincia di Arezzo insieme a Comune di Cortona (per la zona Valdichiana), Unione dei Comuni Montani del Casentino, Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana, Comune di San Giovanni Valdarno (per la zona Valdarno) e Associazione Pronto Donna Centro Antiviolenza.

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