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"È Ponte Buriano quello alle spalle della Gioconda e vi spiego perché"

Massimo Ricci, esperto di restauro dei monumenti del Forum Unesco "University and Heritage" presso l'Università Politecnica di Valencia, spiega quali elementi convincono sulla teoria riguardante Ponte Buriano

La forma delle arcate. La morfologia del paesaggio. E poi ancora i bastioni così inusuali per il loro tempo. “Tutti dettagli che, ne sono certo, hanno talmente tanto colpito Leonardo Da Vinci da spingerlo a immortalarli nella sua opera”. Parola di Massimo Ricci, esperto di restauro dei monumenti del Forum Unesco "University and Heritage" presso l'Università Politecnica di Valencia, nonché stimato professore e curatore di una ricerca pluriennale riguardante Ponte Buriano. Per lui, così come già sostenuto da numerosi studiosi primo tra tutti l’aretino Carlo Starnazzi, è quello alle porte di Arezzo l’attraversamento che si scorge dietro alle spalle di Monnalisa ritratto dal genio di Da Vinci. “Le teorie su Ponte Romito? Mi convincono poco. Ma sono pronto a confrontarmi con l’autore dello studio. Anzi, lo invito a farlo. Siamo accademici e quindi uno scambio in questo senso è auspicabile”.

Lo scorso 3 maggio, il Comune di Laterina Pergine Valdarno insieme all’associazione culturale La Rocca, ha presentato la ricerca coordinata dallo storico Silvano Vincenti dove, sulla base di nuovi documenti storici e comparazioni fra fotografie attuali e quanto raffigurato nel dipinto, verrebbero trovate evidenze che scardinerebbero le tesi che fino a oggi hanno geolocalizzato il paesaggio raffigurato dietro alle spalle della nobildonna prima col ponte medievale di Bobbio, in provincia di Piacenza, e poi col Ponte Buriano di Arezzo. Stando a questo studio l’attraversamento ritratto sarebbe appunto il Romito, infrastruttura quasi completamente crollata che solca l’Arno qualche chilometro più a est rispetto a Buriano.

“Una decina di anni fa - aggiunge il professor Ricci - in veste di esperto dell'Unesco, feci una perizia sul Romito. Non ravvisai elementi che inducevano a pensare che fosse quello della Gioconda. Tanto per cominciare come tutti i ponti medievali ha gli archi a tutto sesto, non ellittici come quelli di Ponte Buriano. La particolarità di quest’ultimo sta nel fatto che ha i bastioni al livello del piano stradale. Ponte Romito li ha sull'acqua, un metro sopra la linea di massima piena. Il motivo è semplice. Per Ponte Buriano, probabilmente per poter risparmiare, si sono costruiti quelli che in gergo si chiamano “timpani” più sottili. I bastioni, che arrivano al piano stradale, hanno la funzione di contrastare le spinte verso l'esterno dei carichi che gravano sul ponte. Quindi Ponte Buriano era un “unicum” e questo non è sfuggito a Leonardo da Vinci. Dai pochi tratti sul dipinto si capisce che i bastioni arrivano fino al piano di calpestio della strada. Le volte sono ellittiche ribassate. Sul numero degli archi è chiaro che non si vedono, sono coperti dagli alberi. Il ponte della Gioconda è Ponte Buriano. Inoltre sul lato destro di Ponte Romito esiste una struttura muraria enorme, originale dell'epoca, che non è rappresentata nel quadro”.

Su questo tema è in programma a settembre una conferenza scientifica organizzata dall'associazione “Brigata degli amici dei monumenti” di Arezzo che ricorderà anche gli studi di Starnazzi che, come detto, con le sue ricerche fu uno dei primi a sostenere che il ponte sullo sfondo della Gioconda è proprio Ponte Buriano.

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