rotate-mobile
Attualità

Emergenza lupo, parla il ricercatore del Cnr: "Un grande carnivoro che segue le sue prede". I consigli

Emiliano Mori risponde ad alcune domande sul livello di pericolosità dei lupi e sul perché dopo tanto tempo si siano avvicinati alle zone abitate, cosa temere e come comportarsi

Molti casi di avvistamenti, altrettanti di attacchi ad animali, forte vicinanza alle zone abitate. Una parte della popolazione aretina è preoccupata dall'aumentata presenza dei lupi. Comprensibilmente. Sono state sbranate pecore nei giardini, mufloni nei recinti del parco pubblico di Lignano, oche e nutrie. È nato anche un comitato "Emergenza Lupo" che chiede che si faccia qualcosa prima che ci siano fatti ancora più gravi. Ma per capire è importante conoscere e la scienza viene in aiuto. È l'esperto ricercatore del Cnr Emiliano Mori a rispondere alle nostre domande.

Partiamo con il ribadire una certezza, il lupo è una specie protetta.

"Certamente, quella del lupo è una specie protetta come quasi tutti gli animali, non è cacciabile nemmeno in deroga. Potremmo dire che è praticamente blindato. La prima legge risale a quella sulla caccia negli anni '70, rinforzata da quella del 1992, dalla direttiva Habitat e dalla Convenzione di Berna, quindi sia da normative regionali, che nazionali, che internazionali."

Quanto è pericoloso un lupo?

"Non è di per se pericoloso, ma è un grande carnivoro. Spesso viene ricordato che negli ultimi 200 anni non si sono registrati casi di attacchi all'uomo, ma non va dimenticato che fino a poco tempo fa è stato confinato in poche aree e non vicino a quelle urbanizzate. Gli ultimi dati ci dicono che ci sono almeno 3.300 lupi in Italia, un numero consistente. È un animale comunque da tenersi lontano, in prossimità dell'uomo di solito scappa, ma è un animale che può diventare più confidente."

Perché i lupi si avvicinano alle zone abitate? Perché sono scesi a valle?

"La mancata gestione degli ungulati ne è una causa, perché sono la preda principale dei lupi. Se la preda sta in città e non viene gestita, qui arriva anche il lupo e trova altre prede relativamente più semplici. Ci sono esempi in pianura Padana, ma anche nell'Aretino, di lupi che cacciano le nutrie. Quindi arrivano perché aumenta la densità delle prede, aumenta il cibo a loro disposizione anche per la presenza dei rifiuti lungo le strade, un fatto non secondario sicuramente."

Quali sono le principali prede dei lupi?

"Il cinghiale, le nutrie, i cervi, caprioli, daini e infine le pecore. Quando li trovano anche i mufloni che per i lupi sono ancora più facili del cinghiale da attaccare."

Come ci si può difendere?

"Deve essere gestita tutta la fauna riducendo la presenza dei cinghiali vicino agli abitanti, gestire meglio i rifiuti, proteggere gli animali domestici con recinzioni efficienti che siano alte sopra i 2 metri, molto ben piantate a terra, con reti a prova di lupo. Poi è importante imparare a conviverci."

La gente che ha avuto esperienze più dirette ha paura.

"La verità di solito sta sempre nel mezzo. Il lupo non è un mostro, non è un agnello, è intelligente, è un grande predatore, ha subito una fortissima persecuzione prima e ora sta recuperando ciò che aveva perso negli anni, non è sicuramente un fenomeno da sottovalutare, ma da comprendere."

Anche in questo caso serve diffondere una cultura e i giusti modi di comportamento.

"La preoccupazione è comprensibile, è importante che le persone che fanno scienza come me facciano sempre della buona divulgazione, basta una notizia detta male a rovinare le corrette informazioni."

Cosa fare ad esempio se una persona con un cane al guinzaglio incontra un lupo?

"È bene tenere l'animale al guinzaglio, restare lontani, non cercare di rincorrerlo né in auto né tantomeno a piedi. Sono animali che in quei casi si stressano e diventano meno prevedibili, quindi mantenere la calma, perché è altamente improbabile che si avvicini, evitare di coglierlo di sorpresa, il cane tenerserlo vicino. Sarebbe decisamente più pericoloso se l'animale da compagnia fosse senza guinzaglio."

Stando così le cose attualmente cosa è possibile fare?

"Seguire la legge, migliorare sicuramente le politiche di indennizzo per venire incontro agli allevatori, promuovere la difesa attiva con l'uso di cani da guardiania che riducono i problemi degli attacchi dei lupi. E come detto prima gestire gli animali selvatici che rappresentano le prede preferite del lupo e il sistema dei rifiuti."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emergenza lupo, parla il ricercatore del Cnr: "Un grande carnivoro che segue le sue prede". I consigli

ArezzoNotizie è in caricamento