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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La Corte dei Conti dice no alla quotazione in borsa della Multiutility

Sul tema le dichiarazioni di Gianfranco Morini del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo e della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle

Il sindaco di Loro Ciuffenna Moreno Botti aveva chiesto un parere e adesso la Corte dei Conti si è pronunciata: non è possibile procedere con la quotazione in borsa della Multiutility Toscana perché al suo interno ha asset del demanio dello stato che non possono essere ceduti a privati.

Questo in sostanza il pronunciamento della Corte dei Conti che comunque non ostacola i processi di fusione delle singole aziende di servizi per l'ingresso nella Multiutility toscana.

Esulta il comitato acqua pubblica di Arezzo guidato da Gianfranco Morini: "Finalmente una buona nuova, grazie al sindaco di Loro Ciuffenna, che in sintonia con l'azione dei comitati, aveva richiesto un parere alla Corte dei Conti. La Corte stoppa ogni possibilità alla prospettata quotazione in Borsa. Chissà che ne pensano quei sindaci che se ne sono infischiati nonostante da mesi avessimo ripetutamente fatto appello alla loro ragionevolezza".

Il comitato ribadisce la sua contrarietà a questo accentramento: "No alla multiutility pensata e fatta a discapito dei cittadini. Arezzo non deve lasciare incorporare Coingas in Alia Multiutility SpA. Ghinelli e Macri ci ripensino. Le decisioni devono essere assunte dopo un confronto e una partecipazione del cittadini e degli utenti."

"Probabile danno erariale con la quotazione in borsa della Multiutility Toscana"

Dichiarazione di Silvia Noferi consigliera della Regione Toscana del Movimento 5 Stelle:

"Sulla quotazione in borsa della Multiutility toscana dei servizi di acqua, energia e rifiuti, si è pronunciata la Corte dei Conti in seguito ad una richiesta di chiarimenti del sindaco di Loro Ciuffenna ed è stata chiara: la fusione per incorporazione si può fare ma la nuova azienda non può aprirsi al mercato azionario privato perché ciò comporterebbe la “vendita” di beni demaniali, come le reti idriche, che sono incedibili e inalienabili.

Una tesi che noi del M5S abbiamo sempre sostenuto dall’inizio a fianco del coordinamento dei Comitati Civici capitanati dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, sia nei nostri interventi nei consigli comunali aperti, laddove sono stati concessi, sia successivamente con la presentazione di mozioni dei nostri consiglieri comunali che chiedevano di annullare l’operazione di fusione, in autotutela degli stessi Enti Locali che dei consiglieri di maggioranza che tale delibera avevano votato, ma tutti sono rimasti sordi di fronte ai nostri avvertimenti.

Ricordiamo le dichiarazioni del presidente di Alia che abbiamo incontrato spesso nei vari Consigli Comunali ad illustrare la delibera, il quale riteneva fondamentale la quotazione in borsa per reperire i capitali necessari per la costruzione degli impianti e ci domandiamo come mai nessuno dei manager pubblici abbia mai approfondito la questione della necessità che i beni demaniali rimanessero totalmente in mano pubblica.

Si configura adesso un grave problema, sia per gli Enti Locali che per la nuova società, problemi che rischiano di sfociare in un notevole danno erariale; ma una cosa è certa, noi del M5S non lasceremo passare nel dimenticatoio della calura estiva questo esproprio di beni pubblici.

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