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Malori e rischi di incidenti sul lavoro, il caldo non dà tregua: massima attenzione in edilizia e agricoltura

Alcuni settori sono più esposti alle condizioni climatiche. Dalla Cisl arriva l'appello alla massima attenzione e all'uso della cassa integrazione prevista in alcuni casi, ma in pochi finora l'hanno scelta

L'ondata di calore non dà tregua per questo i sindacati lanciano appelli ai datori di lavoro, specialmente in alcuni settori più esposti, affinché i turni e i cicli produttivi vengano adeguati. Serve infatti flessibilità di orari per garantire salute degli operai e sicurezza nei luoghi di lavoro. 

"I comparti più esposti sono sicuramente quello edilizio e dell'agricoltura dove gli operai sono maggiormente esposti alla calura di questi giorni e quindi a conseguenze che possono essere drammatiche" commenta la segretaria provinciale della Cisl di Arezzo Silvia Russo.

"Chiediamo massima attenzione agli imprenditori, vigileremo e raccoglieremo le segnalazioni, in caso servisse interpelleremo anche la Prefettura. Anche se va detto che finora abbiamo trovato sensibilità e attenzione tra i datori di lavoro, tra cui quelli del settore orafo e quindi chimici e metalmeccanici e poi le aziende del tessile. Per tutti è fondamentale evitare l'esposizione alle alte temperature nelle ore più calde."

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La settimana più calda

Questa che inizia oggi è, per il momento, la settimana più delicata perché sono previsti ancora aumenti delle temperature massime durante il giorno, una condizione dalla quale non è facile trovare riparo soprattutto in ambiente di lavoro.

"L'attenzione deve essere massima per evitare incidenti e malori, considerando che in questi casi, l'attenzione e la concentrazione possono avere un crollo proprio a causa del caldo."

La cassa integrazione per le condizioni climatiche

Dalla Filca Cisl che segue il settore edile arriva un'ulteriore proposta: la Filca Cisl aretina rinnova l’invito a lavoratori e aziende, soprattutto del settore edile, nell’utilizzare la cassa integrazione prevista nei casi di condizioni climatiche che aumentano i rischi nei luoghi di lavoro, come le alte temperature di questo periodo dell’anno. Una normativa definita dalla circolare Inps, che prevede il ricorso alla Cigo quando la temperatura supera i 35 gradi centigradi.

“È compito di tutti - spiega Marino Serafino responsabile della Filca Cisl di Arezzo - adoperarsi per evitare di mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori anche perché ci sono strumenti a disposizione delle aziende, proprio come la CIGO (Cassa integrazione Guadagni ordinaria) che consente di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori senza alcun danno per le imprese stesse. In ogni caso in questi periodi sarebbe opportuno attuare una riduzione dell’orario di lavoro e, dove possibile, iniziare la giornata di lavoro negli orari più freschi, evitando le prime ore pomeridiane. Una situazione quella del caldo torrido che non si deve più considerare un fenomeno eccezionale e limitato a qualche giorno, ma un problema con cui dovremmo fare i conti sempre nei prossimi anni.”

Le imprese edili e artigiane aretine sono circa 600 e i lavoratori interessati da questa misura sono oltre 3000.

Pochi modificano il ciclo produttivo

“Per il caldo ad oggi ci risultano richieste minime inferiori al 10% sul totale - spiega Gilberto Pittarello responsabile Filca Cisl - una impresa su 10 fa richiesta di Cigo per il caldo mentre alcune hanno cambiato l'orario di lavoro, circa il 30%. Mentre 6 imprese su 10 continuano a lavorare con gli stessi ritmi senza ricorrere alla cassa integrazione esponendo i lavoratori comunque a rischi elevati."

“È fondamentale per noi tutelare i lavoratori evitando infortuni sul lavoro - sottolinea Pittarello - per questo invitiamo chi ne ha bisogno ad utilizzare la cassa integrazione e verificheremo con un continuo monitoraggio che le disposizioni INPS vengano attuate per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori impegnati nei settori più esposti alle condizione atmosferiche e allo stesso tempo la qualità di ciò che viene realizzato”.

Per capire quali settori e professioni siano interessati da tale misura, si può fare riferimento alla circolare INPS del luglio 2022 sulle domande di CIGO con causale “eventi meteo” – temperature elevate: “Ne sono esempio i lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione e, in generale, tutte le fasi lavorative che avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o macchinari particolarmente sensibili al forte calore. Inoltre, possono essere prese in considerazione anche le lavorazioni al chiuso allorché non possano beneficiare di sistemi di ventilazione o raffreddamento per circostanze imprevedibili e non imputabili al datore di lavoro”.

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