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"Non c'è più paura di andare in ospedale." Il Calcit guarda oltre il Covid e investe nella radioterapia

Nuovo strumento da 100mila euro per la radioterapia, la priorità allo Scudo e i lavori

"Grazie, di lavoro ce n'è tanto da fare". Giancarlo Sassoli appena riconfermato presidente del Calcit di Arezzo fa il punto sul comitato e sui progetti da portare avanti, lanciando uno sguardo d'insieme alla sanità pubblica aretina della quale è ormai diventato l'anima critica e attenta rispetto ai bisogni della gente e al mantenimento e allo sviluppo dei servizi. Nei giorni scorsi aveva spiegato come erano state impiegate le risorse raccolte con le donaizoni degli aretini: circa tre milioni di euro in tre anni. Ma il Calcit di Arezzo guarda già avanti.

"La nostra priorità è sempre quella di finanzare il servizio Scudo per l'assistenza domicialiare ai malati temrinali. Ma grazie al 5 per mille e alle donazioni questo strumento non è in pericolo" spiega Sassoli che poi rilancia sul 2022: "Abbiamo già attivato l'acquisto di uno strumento per la radioterapia per un importo di 100mila euro. Si tratta di un'evoluzione che epermetterà un'applicazione più precisa dell'irradiazione e questo consentirà di colpire dove serve e danneggiare meno possibile i tessuti sani. Poi staremo a vedere, pronti a cogliere le esigenze che si manifestareanno e a dare il nostro contributo."

L'ultima donazione comunque c'è stata pochi giorni fa al San Donato, questo è un Calcit che non si ferma mai: "Si è trattato di un ecoendoscopio che permetterà di dare un servizio di diagnostica che finora non c'era e così almeno 100 persone in cura ad Arezzo non dovranno cambiare città per questo esame."

Con l'allentamento della pandemia anche l'ospedale sta tornando alla normalità. E' una condizione che ha notato lo stesso Sassoli: "Sì, c'è una percezione di normalità, non c'è più quella tensione data dall'emergenza della pandemia durante la quale c'era molta paura a entrare in ospedale per farsi curare. Certo procede tutto con molta attenzione, ma posso dire che ad Arezzo si va verso una stabilizzazione, anche nell'ematologia che sembrava fosse rimasta indietro. E anche al centro oncologico è così - racconta Sassoli che lo ha visitato nei giorni scorsi - Qui da sempre portiamo avanti i servizi con i facilitatori, la clownterapia e la pet terapia. Il primo lo abbiamo ristabilito la settimana scorsa e siamo d'accordo con la direzione della Asl di programmare il ritorno anche degli altri, gradatamente. Qui sarà allestita anche un'ulteriore sala d'attesa riscaldata per evitare assembramenti."

La preoccupazione ha riguardato soprattutto le liste di coloro che avrebbero dovuto accedere agli screeninng e non lo hanno fatto. "Nei primi mesi del 2020 si è bloccato tutto - ricorda Sassoli - anche in seguito a direttive del governo, ma piano piano tutto è stato recuperato e nessuno è rimasto indietro."

Un capitolo fondamentale per la sanità aretina saranno i lavori finanziati, annunciati e alcuni partiti. "Tra questi rientra l'hospice che è fondamentale la città di Arezzo abbia e che sarà costruito nell'area del parco del Pionta. Intanto però ha ritorvato uno spazio adeguato all'istituto di Agazzi dove si è ricostituita l'equipe che operava prima nella sede originaria."

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