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Odissea treni in Valdarno, da Montevarchi: "La Regione garantisca i servizi per i pendolari e il territorio"

A parlare è la vicesindaca Cristina Bucciarelli

Disservizi, ritardi, cancellazioni, carrozze dei treni che spesso sono strapiene. Passano i mesi, addirittura gli anni, ma il risultato non cambia. E’ la solita odissea che i pendolari del Valdarno sono costretti a subire per raggiungere i luoghi di studio o di lavoro nella tratta ferroviaria Arezzo-Firenze. Il vice sindaco di Montevarchi Cristina Bucciarelli è intervenuta, nell’incontro programmato dalla Conferenza dei Sindaci con l’assessore regionale Baccelli, con una disamina precisa sul contratto di servizio e gli obblighi di controllo da parte della Regione. Due i punti sui quali l’amministrazione comunale di Montevarchi è stata irremovibile: “il rispetto degli standard qualitativi del servizio e nessuna proposta di dirottamento dei treni sulla linea lenta”.

“La condizione del trasporto ferroviario è ormai insostenibile – afferma Cristina Bucciarelli – Non possiamo più permettere che lavoratori, studenti, turisti sostengano puntualmente disagi che rendono impossibile l’organizzazione della vita quotidiana e professionale, condizionata da cancellazioni o dai ritardi accumulati dai treni, con attese interminabili nelle stazioni, spesso prive di comunicazioni mirate da parte del gestore Trenitalia. Continuiamo a ricevere segnalazioni e lamentele per i disservizi subiti dai cittadini senza mai trovare una soluzione definitiva a criticità che da anni investono migliaia di persone. Siamo molto preoccupati  perché non c’è stato alcun miglioramento, malgrado gli incontri e i precedenti solleciti rivolti alla Regione, anzi la situazione dei treni è peggiorata. Ho fatto presente all’assessore Baccelli che il contratto di servizio fra la Regione e Trenitalia, siglato nel 2018, è stato affidato con procedura diretta per 15 anni, impegnando il gestore a fornire una qualità maggiore in termini di efficienza del servizio e di investimenti. Unitamente al contratto è stato anche sottoscritto un Piano per il Raggiungimento degli Obiettivi regolatori (PRO) che prevede il raggiungimento di determinati standards qualitativi nei primi 5 anni, cioè proprio entro il 2024. Invece, dovendo fare un bilancio del servizio ferroviario regionale nella nostra tratta, non solo non si sono notati miglioramenti ma il servizio è degenerato, soprattutto nell'ultimo anno, al punto da non garantire neppure i requisiti minimi richiesti, come puntualità e regolarità del trasporto. Per questo motivo ho chiesto all'assessore Baccelli di conoscere quali penali siano state applicate e quali misure siano state adottate dalla Regione Toscana verso Trenitalia per il rispetto delle condizioni contrattuali. Nel 2024 è inaccettabile che non venga garantito un servizio pubblico essenziale. Non sono più sufficienti i reports che l’Assessore presenta agli incontri che attestano criticità e possibili cause dei ritardi, addirittura fino a risalire al nodo romano, è giunto il momento di agire. Ritengo, peraltro, che il confronto con il settore dell’alta velocità, auspicato dall’assessore regionale, avrebbe dovuto svolgersi già da tempo e non in un prossimo futuro. Quanto alla ventilata "riorganizzazione del servizio ferroviario" per la tratta Arezzo-Valdarno-Firenze, come amministratori comunali, con senso di responsabilità e a tutela dei nostri concittadini pendolari (anche se certe funzioni non ci competono) abbiamo chiesto di poter partecipare agli incontri della "cabina di regia" tra Regione e Trenitalia per valutare il contenuto del progetto; in ogni modo, saremo irremovibili sul fatto che la soluzione ai problemi non possa essere il dirottamento del traffico ferroviario sulla linea lenta perché rappresenterebbe un disastro per i pendolari e per il territorio. Il governo regionale, per parte sua, deve assumersi la responsabilità di garantire un servizio efficiente ai cittadini, dando finalmente una risposta celere e concreta al calvario dei valdarnesi che ogni giorno viaggiano in treno"

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