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Casentino Castel San Niccolò

Tentano di rubare due minimoto da un garage, il vicino li vede e chiama i carabinieri: furto sventato

I militari dell'Arma sono accorsi sul posto in pochi minuti e hanno fermato due giovani casentinesi incensurati. Per i due è scattata una denuncia

Non si abbassa la guardia dei Carabinieri del Casentino in termini di prevenzione dei furti in abitazione: reati che, seppur in calo nell'ultimo anno, rappresentano motivo di estrema preoccupazione per i cittadini.
La Compagnia di Bibbiena  quotidianamente impiega i suoi Carabinieri in un dispositivo di pronto intervento, coordinato dalla locale Centrale Operativa, in grado di coprire per tutte le 24 ore  l’intera vallata.
Grazie alla capillare copertura, i servizi di controllo del territorio, ieri pomeriggio, hanno permesso di sventare un furto in un’abitazione del comune di Castel San Niccolò.
Intorno alle 16:30, alla Centrale Operativa 112 di Bibbiena, è giunta un’allarmante segnalazione: due giovani erano stati notati mentre si introducevano all’interno di una proprietà, composta da un garage e un appartamento. I due avevano già tirato fuori dal garage due mini moto e le stavano portando all'esterno. Poi avevano tentato anche di forzare la porta di ingresso dell’appartamento. In quel momento, la Centrale Operativa, in contatto con il cittadino che aveva segnalato il furto in atto, ha inviato sul posto un equipaggio della Stazione di Poppi che insieme ai colleghi dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione di Pratovecchio, a sirene spiegate, si sono precipitati sul posto.

I due giovani, casentinesi e incensurati, colti in flagrante, hanno ammesso le proprie responsabilità. La refurtiva - ovvero le due mini moto, di fatto non ancora asportate - sono state restituite al proprietario, mentre per i due è scattata una denuncia per tentato furto in abitazione in concorso.

La capillare presenza dell’Arma sul territorio, pochi giorni fa aveva permesso di denunciare anche un “sorvegliato speciale di pubblica sicurezza”. I Carabinieri della Stazione di Bibbiena lo avevano “pizzicato” nel violare le prescrizioni imposte dal particolare istituto normativo, che come è noto rientra nel codice antimafia e delle misure di prevenzione. Infatti, reo di reati vari commessi nel corso del tempo nonostante la giovane età e con a carico la grave misura, fortemente limitante la libertà personale, si accompagnava con ulteriori persone pregiudicate. 

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