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VIDEO | Legionella, il sindaco tuona contro l'Asl: "Devo firmare senza informazioni, chiedo chiarimenti al Prefetto"

Ghinelli parla del direttore generale D'Urso in consiglio comunale: "... questa persona non può continuare a ricoprire quel ruolo e io contemporaneamente essere il sindaco di questa città, la questione si vedrà dopo il 28"

Legionella nelle due cliniche, un decesso già nel 2023, rapporti tesi tra Asl e amministrazione comunale. Tutto questo è apparso evidente nel corso del consiglio comunale di ieri. Nello spazio dedicato alle interrogazioni si è parlato proprio del caso Legionella ad Arezzo. 

Chiarimenti sono stati chiesti dai banchi della maggioranza. A parlare è stato Mattia Delfini di OraGhinelli che ha chiesto informazioni sui casi di legionella che si sono verificati negli ultimi mesi, il primo a novembre e il secondo a febbraio. “Gli eventi hanno destato preoccupazione, specie nelle fasce di popolazione più fragile. Che tipo di comunicazioni si sono succedute nel frattempo tra Asl e sindaco”?

È così che il sindaco Ghinelli ha preso la parola e ripercorso tutta la vicenda attraverso i documenti ufficiali e la relativa corrispondenza tra la direzione generale dell'Asl e l'amministrazione, fino ad arrivare a leggere l'ultima lettera e a commentarla con veemenza.

In una risposta molto articolata, il sindaco Alessandro Ghinelli ha ricordato genesi e sviluppi della vicenda partendo dalla lettera della Asl a lui pervenuta il 19 dicembre 2022, “con la quale mi veniva chiesto di emettere uno specifico provvedimento con destinataria la struttura sanitaria coinvolta dal primo caso di legionella. In seguito all’ordinanza, il giorno dopo ne è stata richiesta una integrazione con misure ancora più restrittive. Non nego di essere rimasto un po' sorpreso e ho chiesto chiarimenti sui motivi per i quali il mio intervento avesse dovuto articolarsi su due step. Nel frattempo ho cominciato a prendere informazioni sulla legionella, sulle sue cause, il suo decorso, i rischi per la salute e un mese dopo quella mia prima ordinanza, dunque il 19 gennaio, sono arrivate le analisi sulla struttura sanitaria interessata. Ebbene, la legionella non era ancora debellata. A seguito di un simile esito, la Asl mi ha chiesto una nuova ordinanza ma mi è parso altresì evidente, se il riscontro analitico confermava la presenza del batterio, come il tema fosse stato sottovalutato. Ho scritto quindi alla direzione sanitaria e per conoscenza al prefetto e ai Nas dei carabinieri di Firenze per chiedere spiegazioni. Come replica, sono stato invitato nuovamente a integrare l’ordinanza inserendo nel dispositivo la previsione per la struttura sanitaria di non accettare nuovi degenti. Dopo di che il 2 febbraio sempre l’azienda ha richiesto un mio nuovo provvedimento con destinataria una seconda struttura sanitaria, che ho firmato il 3 febbraio. E il copione si è ripetuto: dalla Asl è arrivata poi la richiesta di un’ordinanza ancora più restrittiva. È seguito quindi un nuovo scambio con la direzione generale della Asl fino a un’ultima lettera dove viene specificato che all’azienda spettano le azioni di prevenzione e che ogni altro tipo di responsabilità passa in capo al sindaco”.

È qui che Ghinelli ha voluto mettere in evidenza un paradosso, quello di dover firmare ordinanze per la salute pubblica e quindi averne le responsabilità senza però avere le informazioni complete rispetto ai casi di legionella e al decesso avvenuto ad Arezzo.

"Questa è un'aberrazione che oggi il direttore D'urso ha messo nelle mie mani, non posso fare altro che chiedere udienza al prefetto per dire se sono io fuori dal seminato. Perchè per scrivere (l'ordinanza) devo avere tutte le informazioni necessarie per poterla sottoscrivere. Questo significa che chi mi ha fatto la richiesta e mi ha scritto questa lettera o non sa fare il suo mesterie, o è in cattiva fede o è un irresponsabile, decidete voi. Oppure questa persona non può continuare a ricoprire quel ruolo e io contemporaneamente essere il sindaco di questa città, la questione si vedrà dopo il 28, come saprete (riferimento al giorno della sentenza per il processo coingas/Estra), già il 29 (primo marzo visto che non è un anno bisestile) prenderò le mie determinazioni circa le azioni da porre in essere nei confronti del direttore generale D'Urso."

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