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VIDEO | Uccise la madre, le sorelle si costituiscono parte civile: "Un segno di rispetto verso la mamma"

Procedimento nel quale è imputato Manuele Andreini è stato rinviato ad aprile

"Non ci sono risarcimenti danni da chiedere. Nessun tipo di rivalsa. Solo un segno di rispetto per la memoria della mamma". E' Paolo Romagnoli, avvocato delle figlie di Assunta Andreini, anziana uccisa dal figlio lo scorso ottobre, a spiegare il perché della richiesta di costituirsi parte civile presentata questa mattina a nome delle due sorelle. L'istanza è stata avanzata nella prima udienza del processo in Corte d'assise che si è celebrata alla Vela che vede sul banco degli imputati il fratello delle donne, Manuele Andreini. Il 47enne che soffocò nel sonno l'anziana mamma e poi chiamò i carabinieri, era in aula, affiancato dal suo avvocato, Francesco Maria Vanni Gusmano. 

Uccise la madre, il processo in corte d'assise

L'uomo vive in una Rems di Abbadia San Salvatore, dove sta facendo un percorso seguito dai medici della struttura. 

Negli scorsi mesi Andreini era stato sottoposto a una perizia psichiatrica che ne aveva accertato il vizio di mente: è stato giudicato incapace di intendere e di volere al momento del fatto. 

Durante questa prima udienza del procedimento, la pm Francesca Eva ha chiesto l'acquisizione agli atti del fascicolo relativo alle indagini, rinunciando all'audizione di tutti i testi nella lista.

Il dibattimento e la sentenza - che in base alla perizia non potrà essere di condanna - sono attesi per il prossimo 1 aprile.

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