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VIDEO | Giani: "Stringiamo i denti un altro mese. Restiamo a casa, poi piano vaccinale a regime"

Il presidente della Regione in visita nell'Aretino: "Il 31 marzo dell'anno scorso ci fu il picco della prima ondata. Dobbiamo resistere nelle restrizioni per qualche settimana, poi con la bella stagione e i nuovi vaccini la situazione migliorerà"

Ieri il presidente della giunta regionale toscana Eugenio Giani è stato in provincia di Arezzo, in particolare in Valdichiana, parlando della situazione di due comuni particolarmente colpiti dal Covid, come Lucignano e Marciano della Chiana, tappe del programma di prevenzione - con screening di massa per tutta la popolazione - denominato "Territori sicuri". Con l'occasione, il presidente ha parlato anche della delicata situazione dei contagi che la Toscana sta vivendo, dei vaccini, della tenuta degli ospedali. Infine ha fatto anche una previsione, chiedendo alla popolazione di stringere i denti per altri 20-30 giorni necessari ad uscire da questa nuova fase acuta di diffusione del virus, confidando nell'arrivo della bella stagione e di nuove forniture di vaccini per poter osservare miglioramenti e pensare di allentare le restrizioni.

Scuole chiuse e i confini con l'Umbria

"Il modo migliore per prevenire è fare tamponi - ha detto Giani -. Abbiamo chiuso alcune scuole per precauzione, soprattutto qui, nell'Aretino. Purtroppo la vicinanza con l'Umbria ha portato la presenza di contagiose varianti,  con le chiusure preveniamo. Marciano della Chiana e Lucignano sono fra i comuni in assoluto più colpiti in Toscana in questo momento".

Record di tamponi

La Toscana è ancora in zona arancione, ma le micro zone rosse sono in aumento e non sono escluse affatto ulteriori strette alla luce dei dati sui contagi. Ieri si sono registrati 1.355 nuovi positivi. "Ma negli ultimi 15 giorni abbiamo avuto il record di tamponi, oltre 25mila. Il dato del contagio - ha puntualizzato Giani - va anche raffrontato a questo grande lavoro di screening. La Toscana è tra le Regioni che fa più tamponi".

Vaccini e ritardi

La soluzione per uscire dall'emergenza, tuttavia, è soltanto una. "Bisogna vaccinare di più - ha aggiunto il governatore -. Nuove dosi arriveranno nelle prossime settimane. Ma ho ricevuto troppe mail con annunci di arrivi e poi subito di riduzioni di forniture. I prossimi vaccini Pfizer hanno una capacità di conservazione maggiore, è una buona notizia. E quindi avremo più libertà nella somministrazione". E ha aggiunto: "Pfizer è regolare nelle forniture, Astrazeneca invece è in forte ritardo". Giani ha poi escluso con forza la possibilità che la Toscana si muova autonomamente per la ricerca di ulteriori dosi: "Bisogna essere sicuri e rigorosi, ci muoviamo col resto d'Italia. Non ci si può mettere nelle mani di intermediari".

Le previsioni e la tenuta degli ospedali

"La tenuta degli ospedali è la mia preoccupazione quotidiana - ha detto poi Giani -. Ma ci sono ancora margini. Dobbiamo fronteggiare ancora 20 giorni - un mese al massimo di tensione maggiore. Lo scorso anno l'apice di contagi si registrò il 31 marzo. Poi con le restrizioni e il caldo ci fu la diminuzione celere dei casi. Nell'arco di un mese, credo, ci saranno condizioni migliori". In sostanza, occorre stringere i denti, fino a quando non arriverà la bella stagione e non ci saranno anche più vaccini. "Con l’arrivo della primavera - conclude Giani - il piano vaccinale entrerà a regime. Ma adesso ci vuole grande senso di responsabilità, bisogna non fare assembramenti nelle città, nonostante le belle giornate di primavera. Restiamo in casa il più possibile per un altro mese".

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