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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Strisce pedonali, parchi e fermate al buio nel tardo pomeriggio, disagi per i lampioni spenti

L'assessore Sacchetti in merito ha detto di prendere l'impegno di verificare se possa essere usata un'altra fascia oraria per attuare la misura di risparmio energetico prevista dall'amministrazione

Segnalazioni di situazioni di buio, tra le 17 e le 18 in particolare, in città e in periferia. Sono frutto delle misure di risparmio energetico messe in atto dall'amministrazione comunale. I cittadini, anche con documentazione fotografica sui social, hanno messo in evidenza anche il pericolo per la mancanza di illuminazione pubblica in alcuni attraversamenti pedonali, in alcuni parchi e piazze. E il tema, sentito dalla popolazione, è approdato anche in consiglio comunale. A due interrogazioni ha risposto l'assessore Sacchetti.

Ma andiamo con ordine.

La prima interrogazione è stata presentata dalla consigliere comunale di Scelgo Arezzo Valentina Sileno: “In questa settimana ci sono state segnalate accensioni posticipate alle 18 dei punti illuminanti e conseguenti problemi all’altezza, ad esempio, degli attraversamenti pedonali e delle fermate degli autobus. Chiediamo chiarimenti sui criteri scelti dall’amministrazione comunale per l’attuale articolazione oraria”.

Analoga richiesta dal banchi del Pd per voce di Alessandro Caneschi ha rilevato che “le luci posticipate comportano difficoltà nel transitare lungo percorsi ciclopedonali o viali all’interno dei parchi, specialmente tra le 17 e le 18. Perché non pensare di spengere gli impianti per due ore consecutive della notte e anticiparne l’accensione nel pomeriggio?”

L’assessore Marco Sacchetti ha messo in evidenza la necessità di produrre risparmio sul costo dell'energia e ha spiegato che: “sulla base di simulazioni, abbiamo riscontrato che un’ora di ‘buio’ in più comporta un risparmio energetico di 130.000 euro all’anno. Due ore, come abbiamo deciso, portano dunque a 260.000 euro. Possono esserci dei disagi, lo sapevamo, ma crediamo anche che la pubblica amministrazione debba dare l’esempio, come forma di solidarietà con la popolazione dell’Ucraina e allineandosi a quanto stanno facendo le aziende private italiane. Il problema resta oggi sotto traccia ma riesploderà a breve. Prendo l’impegno di studiare la possibilità di raggruppare a prima dell’alba le due ore adesso spalmate tra l’ora di posticipo dell’accensione pomeridiana e l’ora di anticipo dello spengimento notturno. Non possiamo infine per ragioni tecniche fare una selezione puntuale di tutti i punti di illuminazione, spacchettando, ad esempio, parchi a un’ora e piste ciclabili a un’altra”.

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