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Giunta costretta a ritirare la pratica, il consigliere di FdI Severi: "Mi scuso per l'imbarazzo creato"

In una lettera argomenta: "Il mio intervento è stato dettato da un eccesso di trasparenza. Ho fatto un errore, ma in buona fede"

Una lettera di scuse del consigliere comunale di maggioranza Roberto Severi in merito a quanto accaduto ieri in consiglio comunale. La maggioranza è stata infatti costretta al ritiro di una terza pratica (dopo quella sul regolamento per le case popolari dell'assessore Manneschi e quella sul parcheggio di via Simone Martini dell'assessore Merelli). Questa volta il dietrofront è toccato all'assessore all'urbanistica Francesca Lucherini, su richiesta del sindaco Alessandro Ghinelli. La pratica è nata da un'istanza di un singolo cittadino il cui progetto è seguito come professionista da Roberto Severi, architetto ma anche consigliere comunale di Fratelli d'Italia. Severi è intervenuto in aula per dire che non avrebbe partecipato al voto per il suo coinvolgimento professionale, ma poi si è dilungato a dare delle spiegazioni violando il regolamento che prevede che i consiglieri comunali non possono intervenire quando sono coinvolti interessi propri o di affini e di parenti fino al quarto grado.

La lettera di Roberto Severi

"Gentili destinatari, all’indomani del consiglio comunale del 29 febbraio, mi corre l’obbligo di dover dare una giusta interpretazione degli eventi che hanno portato la mia persona all’attenzione anche degli organi di informazione in relazione al mio intervento in consiglio comunale. Prima di dare comunque una mia visione e una motivazione all’accaduto, mi voglio scusare personalmente per l’imbarazzo e le difficoltà che ha provocato il mio intervento, questo nel rispetto delle istituzioni e di tutta l’assise: è stato un eccesso di trasparenza che mi ha portato a fare dichiarazioni che poi si sono ritorte contro allo scrivente. Nello specifico, se io mi fossi allontanato e avessi abbandonato l’aula al momento della pratica, non sarebbe successo nulla, ma per onestà intellettuale e per il mio profondo senso della verità e della lealtà, ho voluto intervenire, sbagliando, al fine di dare un contributo conoscitivo a tutta l’assise, maggioranza e minoranza compresa, con l'errata convinzione di rimuovere qualsivoglia sospetto sulla correttezza del procedimento. Per quanto attiene alla parte tecnica, mi preme dare una spiegazione del motivo perché sono intervenuto e perché al momento non pensavo di infrangere il regolamento: la pratica non era "ad personam”, ma solo l’adeguamento del quadro conoscitivo del Piano Strutturale, che riportava all’interno della tavola B5.2 del PS il PTCP DEL 2000 un vincolo, ma che nel frattempo nel 2022 era cambiato e non più in essere, con deliberazione del consiglio provinciale n°37del 08.07.2022 (due anni fa) pubblicata nel Burt n°42 del 19.10.2022. In verità, come amministrazione comunale, dovevamo prenderne atto, adeguando lo strumento generale con un aggiornamento del quadro conoscitivo, ai sensi dell’art.21 della Legge Regionale 65/2014. Il mio intento era sottolineare che quindi non di pratica dell’architetto Severi si trattasse, ma bensì dell'adeguamento normativo. Questo adeguamento normativo porta condizioni diverse per tutti gli interventi all’interno della perimetrazione che fossero tangenti alle disposizioni normative del nuovo PTCP. Per quanto attiene alla pratica che seguo professionalmente (non personale), ritengo che non dovesse avere alcun passaggio in consiglio comunale, perché già presentata come Permesso Di Costruire Convenzionato e quindi disciplinato già dalla scheda di Piano Operativo. Come noto tale è un permesso a costruire che non passa dal consiglio comunale, ma bensì dagli uffici edilizia che ne valutano gli elaborati e che possono al massimo chiedere eventuali integrazioni, e, quindi, non soggetto ad approvazione da parte dell’assise. Non voglio aggiungere altro a quanto detto, anche se osservo che l’adeguamento del nuovo PTCP credevo che fosse fatto nella totalità dei suoi contenuti ricompresi in tutto il tessuto comunale, come sarebbe dovuto essere. Il fatto che sia stato interpretato e presentato, come un adeguamento in una parte del territorio soltanto, mi ha spiazzato personalmente e non volevo che fosse dato adito a sospetti infondati di una pratica ad personam. Gli uffici avrebbero dovuto portare un adeguamento complessivo per tutti e se così si fosse fatto, non si sarebbe alimentata alcuna contestazione. Spero di aver fatto capire quello che avevo in animo e rimarco il fatto che sono mortificato e non era mia intenzione creare imbarazzi, ma semmai fare un atto di estrema onestà. Tutti sanno perfettamente che ho sempre cercato di salvaguardare la trasparenza e, in più occasioni, la stessa opposizione me ne ha dato atto. Non voglio dilungarmi oltremodo convinto che vi sia arrivato quello che serbo in animo e vi invito, in conclusione, a considerare la differenza sostanziale, tra il presunto e strumentalizzato interesse personale e il reale interesse professionale che comunque ho sempre legato ai principi di correttezza e trasparenza".

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