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Severi parla in aula per un suo progetto, sindaco costretto a ritirare la delibera. L'opposizione: "È crisi di maggioranza"

Violato un articolo del regolamento. Nei corridoi di Palazzo Cavallo si è registrato il nervosismo soprattutto da parte del sindaco Ghinelli e del consigliere Lucacci di Fdi

Quando tutto sembrava filare liscio altro colpo di scena in consiglio comunale. È arrivato infatti il ritiro della terza pratica portata in aula dalla giunta Ghinelli. Questa volta è toccato all'assessore all'urbanistica Francesca Lucherini, su richiesta proprio del sindaco. E questo a causa di come è stato portato avanti il dibattito in aula. La pratica in questione infatti era scaturita da un'istanza di un singolo cittadino il cui progetto è seguito come professionista da Roberto Severi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia. 

Severi è intervenuto in aula per dire che non avrebbe partecipato al voto per il suo coinvolgimento professionale, ma poi si è dilungato a dare delle spiegazioni violando l'articolo 65 comma 1, così come riportato dal consigliere del Pd Donato Caporali. Ne sono seguiti attimi di tensione con il richiamo in aula di Lucacci (FdI) che ha preso le distanze da quanto accaduto affermando che Severi aveva commesso una leggerezza violando il regolamento "ha fatto un errore, può capitare a tutti". Visibilmente arrabbiato il sindaco Ghinelli che si è poi confrontato con Severi fuori dall'aula, così come lo stesso Lucacci. 

Questa è stata la terza delibera della giunta Ghinelli che è stata ritirata nel consiglio comunale di oggi dopo quella sul regolamento per le case popolari di Manneschi e quella sul parcheggio di via Simone Martini dell'assessore Merelli.

Il dibattito in aula

Alessandro Caneschi nel primo intervento ha spiegato come "le pratiche ad personam non mi piacciono assolutamente." È seguito l'intervento del capogruppo Dem Donato Caporali che ha ribadito i contenuti dell'articolo 65 comma 1 che prevede appunto che i consiglieri comunali non possano intervenire quando sono coinvolti interessi propri o di affini e di parenti fino al quarto grado.

A quel punto è intervenuto il sindaco Ghinelli: "La pratica non mi sconvolge per i suoi contenuti, ma chiedo io all'assessore Lucherini di ritirarla per senso di responsabilità visto lo svolgimento in aula."

"Il dato politico è imbarazzante" ha detto Francesco Romizi di Arezzo 2020 prendendo la parola "l'improvvisazione e l'incapacità al potere, scopriamo oggi una palese crisi di maggioranza, con il ritiro delle delibere all'ordine del giorno e con Forza Italia, il partito moderato della sua coalizione che non si presenta più da mesi. Vediamo delibere degli assessori sulle quali ci sono astensioni in commissione e vengono ritirate, questa è una bella e buona crisi di maggioranza. Se sindaco non ha più i numeri per governare questa città è bene che dica qualcosa per i cittadini."

"Credo che dovrete apprezzare il comportamento dignitoso della minoranza, espresso disappunto con delicatezza - ha detto Marco Donati di Scelgo Arezzo - qui ci sono consigli comunali con crisi di presenza dei consiglieri, oppure non programmati, spostati al pomeriggio, l'altra volta senza convocare la capigruppo, serve che il consiglio sia tutelato e il suo è il ruolo di garanzia per l'intero consiglio."

Dai banchi della maggioranza è intervenuto Francesco Lucacci di Fratelli d'Italia: "Il consigliere Severi ci aveva detto che sarebbe uscito dall'aula e non avrebbe partecipato al voto, ma poi ha commesso una leggerezza dicendo di più e non ha seguito il regolamento. Crediamo sia giusto che la pratica sia da ritirare e poi ripresentata. Sulla crisi politica lascerei a valutazioni personali legittime, ma di parte."

L'assessore Lucherini ha poi annunciato il ritiro della pratica.

“I lavori di commissione innanzitutto si sono svolti in modo consono - ha ribadito Simon Pietro Palazzo consigliere di OraGhinelli che la presiede - registrando peraltro l’astensione del collega di Fratelli d’Italia coinvolto. A dimostrazione che non è necessaria alcuna caccia alle streghe. Ora Ghinelli ha sempre sostenuto le pratiche della Giunta e non ci sono problemi, credo, quando una maggioranza chiede a un assessore di ritirare una delibera, fosse anche per motivi politici”.

La dichiarazione di Donati e Sileno di Scelgo Arezzo

“Un consiglio comunale convocato per cinque pratiche e tre vengono ritirare per problemi politici di varia natura interni alla maggioranza. Continuiamo a sottolineare da alcuni mesi le assenze di alcuni consiglieri comunali di maggioranza ed è legittimo a questo punto chiedersi se Ghinelli ha ancora i numeri per governare la città di Arezzo”.

L'iter delle pratiche, solo due approvate

Approvata all’unanimità, dopo l’illustrazione dell’assessore Francesca Lucherini, la variante al piano strutturale e al piano operativo per la definitiva viabilità a Ponte Buriano finalizzata all’apposizione del vincolo di esproprio. Il progetto prevede, come noto, un nuovo ponte sull’Arno, per liberare da qualsiasi carico di traffico quello romanico e valorizzarlo a pieno nella sua natura di bene storico-culturale-architettonico, due rotatorie, una prima e una dopo l’attraversamento del fiume, l’adeguamento della viabilità della zona e della S.P. 56. Come specificato dall’ingegnere Paolo Bracciali della Provincia, le opere dovrebbero concludersi nel 2028.

Illustrata dal capogruppo di Arezzo 2020 per cambiare a sinistra Francesco Romizi la proposta di deliberazione di iniziativa consiliare per la modifica del regolamento dei centri di aggregazione sociale. “L’obiettivo è quello di sviluppare nuove forme di partecipazione dei cittadini di Arezzo alle vicende amministrative locali a partire da un rilancio e un nuovo ruolo dei cas. Vari Comuni capoluogo hanno attivato forme di decentramento dopo la fine delle circoscrizioni. Ad Arezzo esiste già un’ossatura organizzativa rappresentata dai centri di aggregazione sociale, con le loro strutture e i loro organismi previsti dallo statuto e dal regolamento comunale, con una copertura territoriale che investe praticamente tutti i quartieri e le frazioni. Quindi: partiamo da questi e allarghiamone le funzioni, pensandoli come spazi per organizzare in forma strutturale e continuativa iniziative consultive o propositive su questioni rilevanti o sui principali documenti di programmazione. Non possiamo infatti lasciare tutto a meccanismi spontanei che si attivano di volta in volta ma occorre stabilire una prassi istituzionale certa e cogente. L’attuale regolamento impedisce inoltre alle forze politiche di organizzare un’iniziativa in un cas e chiedo che questa previsione venga cassata per tornare a permetterlo. Forze politiche non necessariamente rappresentate in Consiglio Comunale come possono essere oggi Noi Moderati o Azione, purché in linea con i valori costituzionali”. Dopo il dibattito la delibera è stata respinta con 16 voti contrari e 9 favorevoli.

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