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Sabato, 27 Aprile 2024
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Piazza o parcheggio, quale futuro per la Cadorna? Ipotesi nuovo edificio dentro l'area

Al termine del percorso partecipativo prendono posizione Confesercenti, Azione e l'Ordine degli Architetti. Manca anche una progettazione che ricomprenda la struttura adesso vuota del Mercato delle Logge del Grano

Quale futuro per l'ex area della caserma Cadorna? La domanda resta ancora senza una risposta vera e propria, nonostante una parziale progettazione dell'amministrazione e dopo aver terminato un percorso partecipativo. Gli interlocutori interessati che a vario titolo hanno partecipato mostrano alcuni punti di vista contrapposti, ma anche dei dubbi comuni. Uno su tutti i limiti imposti dalle cosiddette invarianti. Pezzi dell'area che nel percorso partecipativo non potevano essere modificati o messi in discussione. 

Dalla partecipazione raccolta da Narrazione Urbane, team che ha guidato il percorso, escono fuori sostanzialmente due visioni: la prima che chiede piazza Fanfani diventi un'area pedonale con servizi di aggregazione sociale, l'altra che chiede di mantenere la sosta migliorandola dal punto di vista degli arredi urbani. 

In comune hanno sicuramente la salvaguardia dei posti auto per residenti, per disabili e per i mezzi di soccorso. Quello che non è stato possibile discutere invece è l'abbattimento o meno di quella che era la palazzina comando e dei murales retrostanti per costruirci il nuovo centro per l'impiego, così come la palazzina di guardia che verrà ristrutturata.

Mercato delle Logge del Grano

A complicare il quadro dell'area allargata che insiste al confine con l'ex Cadorna è sopraggiunta la chiusura, un po' improvvisa, del Mercato delle Logge del Grano. Probabilmente l'amministrazione non l'aveva messa in conto, nonostante fosse a conoscenza dei problemi che c'erano nel mandare avanti la gestione. La scadenza del contratto era infatti fissata al 2024. È evidente che non si possa ripensare l'area senza capire che destino avrà quella struttura pubblica restituita alla città con i finanziamenti del Piuss e che costituiva un negozio di vicinato di qualità con prodotti a chilometri zero, una vera eccellenza.

foto 1 - Le Logge del Grano

Che tipo di partecipazione c'è stata?

Il percorso partecipativo per il futuro della Cadorna si è basato anche su un questionario on line al quale hanno risposto in 441. Poco più della metà dei contributi sono arrivati da fruitori stabili dell'area Cadorna, l'altra metà da utenti occasionali. La zona sulla quale sono state poste le domande non ha riguardato solo piazza Amintore Fanfani e i suoi edifici ma anche le quattro strade di confine, cioé via Garibaldi, via Petrarca, via Guido Monaco e Porta Buia.

partecipazione-cadorna

Il blocco delle invarianti

Tra gli aspetti che hanno impattato di più sul percorso c'è stato sicuramente quello delle cosiddette invarianti, cioè porzioni di progetto che non potevano essere modificate e ripensate perché già destinate dall'amministrazione comunale a un masterplan già definito. Su tutti spicca la realizzazione già finanziata del nuovo centro per l'impiego al posto della palazzina comando che verrà demolita e ricostruita e che avrà un accesso da strada sia sul lato della piazza che di via Garibaldi con passaggio pedonale. 

Tra le proposte arrivate...

Nel corso dei tavoli di lavoro guidati da Narrazioni Urbane del 6 e del 17 dicembre, ai quali si aggiunge l'incontro specifico presso l'Ordine degli Architetti di Arezzo, sono emerse alcune proposte: su via Porta Buia potrebbero essere tolti sia la cancellata che il muretto per aumentare la fruizione pedonale, da via Guido Monaco si potrebbe aprire un varco, un passaggio pedonale attraversando il lotto di proprietà privata, su via Garibaldi si potrebbe ricostruire il fronte continuo dei palazzi con un nuovo edificio di fronte al futuro centro per l'impiego sempre con collegamento pedonale.

cadorna-proposta-aperture

Un nuovo edificio dentro la piazza?

Alcuni partecipanti hanno auspicato la possibilità di ospitare nuove funzioni all'interno di edificia al chiuso già esistenti e da recuperare considerando anche la palazzina a L dove attualmente, ma in via temporanea si trova la scuola media Cesalpino. In una delle mappe appare anche un cubo di nuova costruzione (nell'immagine contraddistinto dal numero 2) posizionato, per intendersi, dietro il palazzo Enel. Sarebbe quello un edificio polifunzionale, anche se durante gli incontri qualcuno avrebbe pronunciato anche le parole "parcheggio multipiano". Per alcuni partecipanti è una costruzione da evitare, da non posizionare in quel punto dove sarebbe meglio introdurre una nuova viabilità di collegamento tra via Garibaldi e via Petrarca.

schema-cadorna-pedonale

Alla fine cosa ne pensa chi ha partecipato?

Tra coloro che hanno partecipato assiduamente al percorso partecipativo e si sono interessati al destino dell'area ci sono alcune associazioni e gruppi direttamente interessati. Ad esempio Legambiente che aveva già guidato un percorso di analisi del destino della piazza nel 2011, favorevole a un recupero urbano, alla progressità pedonalizzazione e all'allontanamento del traffico congestionato anche da questa area. Poi associazioni di commercianti interessati alla riqualificazione urbana ma senza penalizzare il commercio del centro storico, l'Ordine degli Architetti, cittadini della zona e la Casa dell'Energia.

Azione: "L'amministrazione non ha un'idea della città"

"Azione ha osservato che l’amministrazione non solo non ha in generale alcuna idea di città, ma neppure ha idea di cosa fare dell’area Cadorna. L’assessora Lucherini - scrive la portavoce proviciale Lucia Cherici - ha affermato che esistono solo due progetti approvati dal Comune sull’area Cadorna: la realizzazione del nuovo Centro dell’Impiego al posto della Palazzina Comando, che verrà abbattuta insieme ai murales degli artisti internazionali Eron e Moneyless, e la mera ristrutturazione della palazzina di guardia senza specificare per quale utilizzo. Azione ritiene che, prima di intervenire in demolizioni singole, sia necessario che l’amministrazione comunichi ai cittadini le sue intenzioni sull’area Cadorna in particolare e, ancor meglio, su tutta la città in generale. Anche alla luce degli esiti e dei costi sostenuti per il percorso partecipativo, Azione chiede che, fintanto che non siano chiariti dall’amministrazione comunale i punti di cui sopra, sia sospesa ogni tipo di iniziativa irreversibile."

Confesercenti: "Non abbassiamo la guardia, servono i parcheggi"

Confesercenti non abbassa la guardia e con la direttrice Valeria Alvisi spiega: "“abbiamo presenziano ad ogni incontro del percorso partecipativo per ribadire la necessità di mantenere i parcheggi. Si apre una fase decisiva per il futuro di un'area considerata strategica dall'amministrazione comunale. Condividiamo la necessità di riqualificazione della zona intorno alla quale c'è l'unanimità nel chiedere maggior decoro e anche sicurezza. Al tempo stesso è chiaro che le esigenza che abbiamo sollevato facendoci portavoce di chi ogni giorno alza la saracinesca in centro storico tenendo in vita le strade e le piazze siano mirate a far sì che il parcheggio non venga penalizzato. Una riduzione di stalli sarebbe un disagio anche per residenti e cittadini che utilizzano l'area per la sosta e raggiungere il centro per fare shopping a vantaggio della socialità oltre che del benessere economico”. Per questo Confesercenti ha ribadito la posizione di far coincidere la riqualificazione con la destinazione a parcheggio sottolineando anche l'importanza di non creare disagi e disservizi agli automobilisti anche durante la fase di cantierizzazione delle opere di riqualificazione delle palazzine circostanti. “Il commercio” conclude Alvisi “sta attraversando una delicata fase storica a causa di un calo dei consumi che si somma agli anni della pandemia cui si è aggiunta la crisi energetica e il conflitto in Ucraina. Per progettare la città del futuro non si può prescindere dal valutare gli effetti che. una scelta importante come la riqualificazione di un'area centrale qual è l'ex Cadorna dal 1999 destinata a parcheggio, possono avere sulle attività economiche oltre che sui residenti e chi frequenta il centro storico”.

cadorna-ipotesi-parcheggio-alberato

Architetti: "Grosso limite nelle parti invarianti, strumento reso vano"

Anche l'Ordine degli Architetti ha partecipato al percorso "Cadorna: idee da mettere in piazza" e alla fine ha scritto una lettera sia all'amministrazione comunale che a Narrazioni Urbane per presentare alcune riflessioni sia sul medoto che sul merito. Questo appare anche il commento più corposo fin qui riscontrato:

"L’andamento dei lavori - si legge nella lettera resa pubblica - ha registrato una forte critica da parte di tutti gli intervenuti all’incontro, in merito non tanto al percorso partecipativo oggetto del lavoro di Narrazioni Urbane, quanto alle modalità di costruzione di una partecipazione agente su di un masterplan progettuale già praticamente definito e con pochi margini di discussione, se non per alcuni elementi progettuali marginali, rispetto alla reale portata dell’intervento. La platea in modo unanime ha rilevato come non abbia alcuna valenza impostare una progettazione partecipata premettendo ad essa delle “invarianti” e delle rigidità derivanti da decisioni progettuali assunte dall’amministrazione e tali da rendere improponibile qualsiasi considerazione di tipo strategico sulla città, sia da un punto di vista urbanistico che architettonico."

"Inoltre ci è parso che aver indicato nel questionario proposto, come area di riferimento quella definita dal quadrilatero Corso Italia, Piaggia del Murello, Via di San Lorentino, Via Benedetto Varchi, Via Rossellino, Viale Piero della Francesca e Viale Michelangelo, non solo sia sbagliato, ma può aver indotto i residenti di quell’area a sentirsi interlocutori privilegiati all’interno del processo, con un risultato che potrebbe essere fuorviante... la città è di coloro che abitano all’interno dell’area di riferimento o di tutti coloro che a vario titolo partecipano alla comunità?"

"L’area ex Cadorna è un enorme vuoto all’interno di un tessuto urbano strutturato, amplificato ulteriormente da un altro “vuoto” urbano come Piazza del Popolo (ferita evidente). Non è concettualmente possibile pensare, in un ambito di riqualificazione e riprogettazione urbana dell'area, all’una senza l’altra. Ripensare l’area ex Cadorna altro non può significare che progettare un pezzo di città; progettare la necessaria rimagliatura del tessuto urbano con i suoi elementi primari: strade, edifici, edifici sulle strade, piazze nate dall’incontro di due o più strade e sulle quali gli edifici si affaccino. Intorno al vuoto della Cadorna sono presenti fabbricati che stanno subendo trasformazioni molto significative (ex Enel, ex Telecom, Logge del Grano eccetera) dalle quali, almeno a livello di analisi e valutazione delle reciproche influenze, non può in alcun modo prescindere un progetto valido per l’area delle Caserme. Le invarianti proposte dall'amministrazione, come la realizzazione del nuovo centro per l'impiego, minano alla radice qualsiasi progetto futuro di ricucitura urbana, rendendo impossibile la ricostituzione dell'isolato e dei suoi percorsi, chiudendo ogni possibilità alla rigenerazione urbana. La conclusione che quest' Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Arezzo può trarre è che alla progettazione partecipata non è stato lasciato, di fatto, un ruolo adeguato, eccetto essere un rito nel quale ratificare quanto già deciso: la progettazione che interessa una zona strategica per la città non può essere limitata a pochi elementi variabili quali la pavimentazione della piazza piuttosto che un angolo residuale dell’area o la presenza di un ristorante all’interno di un volume da recuperare."

palazzina-ex-cadorna-murales-2

Legambiente: "No al pargheggio multipiano, sì alla piazza pedonale"

Prima della fine del percorso partecipativo Legambiente ha consegnato le sue osservazioni sul futuro della Cadorna. 8 i punti fondamentali posti all'attenzione con i quali l'associazione ambientalista chiede "di non realizzare all’interno di Piazza Fanfani il parcheggio multipiano come indicato nel progetto Pinqua; di ospitare nuove funzioni in un ampio edificio polifunzionale da realizzare nella parte inferiore dell’attuale zona parcheggio a pagamento e, in futuro, se possibile, nella costruzione a L che attualmente ospita l’Istituto comprensivo Cesalpino. All'interno auspichiamo sala lettura e studio, sala incontri, luogo di aggregazione per giovani e meno giovani, ludoteca, una piccola palestra a disposizione delle scuole del centro città. Da attivare inoltre un servizio di bagni pubblici; di ospitare all’aperto le nuove funzioni e bisogni nell’area pedonale da realizzare in sostituzione dell’attuale zona parcheggio a pagamento (area verde con alberatura, panchine, giochi per bambini, spazi per attività sportive, rastrelliere per biciclette e stazione per bikesharing). oltre a queste Legambiente propone di mantenre i parcheggi riservati ai residenti con l’entrata e l’uscita esistente, incrementando il numero delle colonnine di ricarica elettriche; riservare gli attuali parcheggi a pagamento di Piazzetta G. Gaber (14 posti) ai portatori di handicap e prevedere almeno una colonnina per ricaricare le auto elettriche; aumentare il numero degli attuali parcheggi riservati ai mezzi della Misericordia; utilizzare il nuovo accesso carrabile solo per i mezzi della Misericordia e per una navetta che deve collegare i parcheggi esistenti (fuori della “città murata”) con Piazza Fanfani; aumentare la permeabilità ciclo-pedonale dell’area, aprendo un varco anche verso piazza Guido Monaco. La soluzione proposta prevede di non utilizzare più per il parcheggio lo spazio dedicato agli attuali 250 posti auto a pagamento.

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