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Elezioni 2022

Cristiano Rossi, il preside-maestro candidato per “Unione Popolare con De Magistris”

Il candidato: "Non voglio che i miei figli vivano in un mondo in cui regni egoismo e individualismo: desidero lasciare loro un mondo in cui ci si prenda cura gli uni degli altri"

"Un parlamento diverso è possibile". Cristiano Rossi, il preside-maestro candidato al collegio uninominale di Arezzo con Unione Popolare, non ha dubbi circa la possibilità di realizzare un cambiamento radicale della polica.

"In questi anni sempre più cittadini hanno perso fiducia nella politica, non sentendosi più rappresentati da partiti ormai omologati su posizioni più o meno simili tra loro - scrive - Il nostro obiettivo è quello di realizzare l’unità di tutte le forze politiche e i movimenti a sinistra del PD. Questo è lo spirito civico e di sinistra che muove questa lista, guidata da Luigi De Magistris che, a Napoli, in maniera totalmente inaspettata, è riuscito a vincere per ben due volte contro Pd, M5S e destre mettendo insieme una lista civica e di sinistra. Chiediamo ai nostri concittadini di darci fiducia. lo chiediamo ai tanti, orfani ormai, da molti anni, di una sinistra forte e coesa. Sappiamo bene che molti cittadini non credono più nella politica: vogliamo provare a ridare speranza anche a queste persone, a chi non andrebbe a votare, a chi vorrebbe astenersi nuovamente dal loro diritto al voto. Ci sono temi che mi stanno particolarmente a cuore e su cui credo di poter offrire un contributo utile, a partire dalla scuola, luogo in cui lavoro da oltre 20 anni, prima come docente e oggi come preside, le politiche sociali e dell’inclusione, forte dell’esperienza maturata nell’attività che ho realizzato con l’associazione di volontariato di cui sono presidente, aiutando senzatetto e persone in stato di bisogno, le politiche ambientali e di efficientamento energetico, la pubblicizzazione dei beni comuni, il pacifismo, mai così necessario come oggi, che pone le sue basi sulle mie convinzione etiche e religiose e sulla scelta di essere obiettore di coscienza. C’è una frase di Giorgio Gaber, tratta da un suo celebre monologo, a cui sono particolarmente legato e che rappresenta un po’ l’etica che vorrei guidasse sempre l’azione politica e civica di tutte le cittadine e i cittadini: “Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri”. Oggi, forse, quello che maggiormente manca nella politica è proprio il recupero della solidarietà, della condivisione, del rispetto, dell’accoglienza. Non voglio che i miei figli vivano in un mondo in cui regni egoismo e individualismo: desidero lasciare loro un mondo in cui ci si prenda cura gli uni degli altri".

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