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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Banche: la Camera dà l'ok alla commissione d'inchiesta. Donati: "Impegno rispettato", M5S: "La verità verrà fuori"

Con 426 voti favorevoli e tre astenuti, la Camera ha approvato in via definitiva il progetto di legge che istituisce una commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario italiano. Composta da venti deputati e venti senatori, la commissione...

Con 426 voti favorevoli e tre astenuti, la Camera ha approvato in via definitiva il progetto di legge che istituisce una commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario italiano. Composta da venti deputati e venti senatori, la commissione avrà un anno di tempo per chiudere i lavori.

I componenti avranno il compito di verificare "la gestione degli istituti di credito che sono rimasti coinvolti in situazioni di crisi", i criteri di remunerazione dei manager, il corretto collocamento al pubblico di prodotti ad alto rischio e "l'efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari poste in essere dagli organi preposti", cioè Bankitalia e Consob.

La Commissione dovrà verificare gli effetti delle crisi finanziarie e il peggioramento del debito sovrano sul sistema bancario italiano. Particolare attenzione anche sulla gestione degli istituti bancari coinvolti in situazioni di crisi o di dissesto, destinatari anche in forma indiretta di risorse pubbliche o posti in risoluzione, come ad esempio le quattro banche del 22 novembre 2015 (CariFerrara, Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti). Nel mirino anche l’efficacia delle attività di vigilanza sul sistema e sui mercati finanziari, nonché l'adeguatezza della disciplina legislativa e regolamentare nazionale ed europea sul sistema bancario e finanziario, oltre al sistema di vigilanza.

Istituita la Commissione d’inchiesta sulle banche, Donati: «Un impegno rispettato»


Questa mattina la Camera dei Deputati ha approvato l’istituzione della Commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario con 426 voti favorevoli, 3 astenuti e nessun voto contrario. Adesso spetta ai presidenti di Camera e Senato proporre venti senatori e venti deputati che ne faranno parte.


Con gli stessi poteri, e limiti, della magistratura, la Commissione cercherà di fare luce sulla gestione degli istituti bancari che in questi anni hanno affrontato situazioni di crisi o dissesto, cercando anche di capire se i controlli di vigilanza sul sistema bancario sono stati efficienti.


«Avevamo preso l’impegno d’istituire questa Commissione e lo abbiamo rispettato – ha sottolineato il deputato aretino Marco Donati –. A questa spetta adesso un compito delicato e importante e nelle prossime settimane capiremo quali strumenti sarà necessario mettere in campo perché possa agire nell’interesse di tutti».



















M5S: "Commissione tardiva, ma un pezzo di verità verrà fuori"



“E’ una vergogna. Avete aspettato fino a pochi mesi dal voto. Noi avevamo depositato proposte di legge per commissioni di inchiesta sui crimini bancari o su Mps, tanto per dire, già all’inizio della legislatura. Voi ci arrivate solo ora con un testo che è uscito dalla commissione il 4 maggio ed ha chiuso il suo iter solamente oggi”.


Lo dicono i deputati del MoVimento 5 Stelle in merito all’approvazione in aula del provvedimento che istituisce una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario.
“Avete trasformato gli istituti di credito in lampade magiche da strofinare per ottenerne privilegi, favori clientelari, soldi ai vostri amici. Adesso c’è poco tempo, la commissione partirà non prima di metà settembre, ma comunque arriveremo a un barlume di verità - rincarano i portavoce Cinquestelle - Avete massacrato gli obbligazionisti delle quattro banche risolte. E avete brigato in tutti i modi, a partire dal decreto sulle Popolari, per salvare Banca Etruria, dopo aver concesso agli Istituti di emettere senza colpo ferire titoli tossici che hanno fregato i cittadini. E pensare che Palazzo Koch sapeva già dal 2002 delle difficili condizioni dell’intermediario di Arezzo. E’ surreale la tesi della Boschi secondo cui lei non si sarebbe mai occupata della banca di famiglia. Una ricostruzione, propinata anche al Parlamento, che viene smentita quasi ogni giorno da un fatto, un elemento nuovo. In qualunque altro Paese, la sottosegretaria si sarebbe dimessa già da tempo. Soltanto in Italia, sembra che non sia accaduto nulla”.


“Ora vogliamo sentire cosa c’era davvero dietro quel decreto di risoluzione del novembre 2015, dietro i rapporti tra Etruria e Bankitalia, dietro ciò che ha scritto Ferruccio De Bortoli. Sentiremo lui in audizione e ascolteremo l’ex ad Unicredit Federico Ghizzoni. Intanto aspettiamo ancora la querela di Boschi all’ex direttore del Corriere della Sera”.
“Ma le menzogne hanno le gambe corte. Prima o poi tutto verrà fuori. Il tempo è galantuomo. E la storia si incaricherà di dimostrare cosa hanno combinato il ‘giglio tragico’ e questi partiti sulla pelle del risparmio italiano”, concludono gli eletti Cinquestelle.


















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