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Arezzo Casa, Roggi dopo il voto contrario: "Non c'è motivo per cui dovrei dimettermi"

Lorenzo Roggi, presidente di Arezzo Casa risponde all'attacco politico arrivato dai sindaci di centro sinistra dopo che il suo atto sulla modifica al canone concessorio è stato bocciato all'interno dell'assemblea del Lode

"Non capisco per quale motivo dovrei dimettermi, forse è il centro sinistra che ha qualche problema con il fatto che ha votato contro a una norma messa dalla Regione Toscana allora guidata da Enrico Rossi".

Così Lorenzo Roggi, presidente di Arezzo Casa risponde all'attacco politico arrivato dai sindaci di centro sinistra dopo che il suo atto sulla modifica al canone concessorio è stato bocciato all'interno dell'assemblea del Lode con il voto contrario, non solo dei sindaci di centro sinistra che sono all'opposizione, ma anche della maggioranza di centro destra e quindi anche del Comune di Arezzo che in quel ruolo lo ha nominato.

Roggi al momento non prospetta nessuna conseguenza politica. "Su quel canone dovevo mettere un punto fermo, cristallizzare una situazione visto che sono risorse che, seppur non enormi, aiuterebbero il bilancio così esiguo di Arezzo Casa. Nello specifico per un anno di lavori nei 3000 alloggi popolari dislocati nei. 37 comuni della provincia di Arezzo abbiamo a disposizione 600mila euro per la manutenzione straordinaria, 450mila per quella ordinaria e 200mila per le emegernze. E' facile capire quanto possa essere importante avere in cassa anche i 300mila euro dei canoni concessori che invece vengono distribuiti ai comuni. E devo aggiungere che ulteriori 600mila euro per le risulte sono arrivati con un bando della Regione Toscana, ma non sappiamo se saranno poi rinnovati."

Va detto anche che il maggior beneficiario del canone concessorio, in proporzione, è ovviamente il Comune di Arezzo che ne riceve un ammontare di circa 130mila euro.

Cosa è accaduto in assemblea del Lode?

Nel corso dell'assemblea dell'organismo che vede come protagonisti i sindaci che hanno Arezzo Casa come gestore dell'edilizia residenziale pubblica, Lorenzo Roggi aveva preparato e deciso di presentare la modifica al contratto di servizio per l'eliminazione del canone concessorio, un atto tra l'altro a suo tempo auspicato da Sunia Cgil che nel 2020, che con la segreteria generale del sindacato, aveva intavolato un confronto sul tema proprio con il Lode e con Arezzo Casa. Come già preventivabile l'atto è stato bocciato sia dai sindaci di centro destra, che da quelli di centro sinistra.

Proprio quest'ultimi ne hanno chiesto subito dopo a gran voce le dimissioni.

Che cos'è il canone concessorio?

A suo tempo l'aveva spiegato proprio il Sunia Cgil, il sindacato degli inquilini e degli assegnatari della case popolari: “E’ un  problema che, in Toscana, interessa solo Arezzo. Al di là delle definizioni burocratiche rimane il concetto: i Comuni trattengono una quota degli affitti per compensare i canoni non pagati dai morosi incolpevoli. Ma perché solo i vicini di casa devono pagare gli affitti dei nuclei familiari più bisognosi? Non spetta alla collettività farsi carico del problema?”.

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