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Giostra Saracino Piazza Grande

Costumi, video e foto per raccontare gli ultimi 90 anni di Giostra. Sindaco e prefetto a confronto per il ritorno in piazza

Il 5 settembre prossimo piazza Grande tornerà ad accogliere la disfida della sua 140esima edizione dedicata a Dante Alighieri. Ma in quali modalità?

90 anni di sfide, battaglie e carriere a perdifiato contro il Re delle Indie. Era il 7 agosto 1931 quando, per volontà del podestà Pier Lodovico Occhini, si ricorreva Giostra ad Arezzo. La prima edizione del Saracino dell’era moderna andò in scena sotto il solleone dell’estate e portò in lizza 10 cavalieri appartenenti ai rioni (allora vennero denominati così) di Porta Crocifera, Porta Fori, Porta Santo Spirito, Saione e Porta Burgi. Una Giostra unica che non trova uguali nella storia e che vanta una sola edizione con la formazione a cinque. Da quel giorno sono trascorsi 90 anni e, sebbene il 2021 vedrà soltanto un’edizione della manifestazione cavalleresca, Arezzo è pronta a celebrare l’importante anniversario. Con il supporto del Consiglio della Giostra, l'amministrazione comunale sta predisponendo un’esposizione che verrà allestita nel corso di luglio all’interno del Palazzo di Fraternita. I primi abiti degli anni '30, le creazioni di Novarese, i bozzetti, i costumi indossati nel corso dei decenni dai quartieri, musici, sbandieratori e Signa Arretii, i manifesti. E il culmine con l'esposizione delle Lance d'oro, una per decennio, per ripercorrere la storia della Giostra attraverso i trofei trasformatesi nel tempo da semplici sculture lignee ad opere d'arte vere e proprie. “Ad impreziosire la mostra - spiegano dall’amministrazione - video e foto del passato in un racconto per immagini che restituirà al visitatore pagine storiche della Giostra del Saracino e dei protagonisti che l'hanno resa grande”. Il percorso celebrativo si snoderà anche attraverso il centro storico con l'esposizione di otto costumi storici a Palazzo Lambardi grazie alla collaborazione con Giuseppe Angiolini, recentemente investito dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, del ruolo di direttore artistico della città.

“Questa iniziativa che vede coinvolti non solo i quartieri, ma l’intero mondo della Giostra – commenta il sindaco Alessandro Ghinelli – è il segno forte di quanto il Saracino sia radicato nella nostra città e tra la nostra gente. Ricordare le immagini storiche della Giostra in uno dei palazzi simbolo di Arezzo, e nelle vetrine dei nostri operatori della moda, ha proprio questo significato: riaffermare la Giostra come manifestazione identitaria e simbolo della tradizione manifatturiera e artistica della città. Questo avviene nel novantesimo anniversario della sua ‘rinascita’ in epoca moderna, tendendo un gancio ineludibile con i ‘torneamenti’ e la Giostra visti da Dante di cui celebriamo il settecentesimo anniversario della morte”.

Come detto, in conseguenza all’emergenza sanitaria Covid 19, Arezzo vivrà una sola edizione della Giostra del Saracino. Il 5 settembre prossimo piazza Grande tornerà ad accogliere la disfida della sua 140esima edizione dedicata a Dante Alighieri. Ma in quali modalità?

Secondo quanto reso noto da Consiglio e Consulta della Giostra nonché dall’amministrazione comunale prerogativa indispensabile sarà l'esecuzione del tampone rapido 48 ore prima della manifestazione da parte di tutti i figuranti presenti all’interno della piazza. Poi verrà proposto un "Saracino Day” per la vaccinazione, concordando con la Asl date nelle quali far vaccinare con entrambe le dosi tutti coloro che prenderanno parte alla manifestazione, i cui nomi dovranno essere forniti da quartieri e associazioni con le tempistiche adeguate. Per quanto riguarda il pubblico, non saranno predisposti posti in piedi, mentre le tribune saranno attrezzate con posti a sedere distanziati come previsto dalla normativa. Già prese in esame anche le cerimonie collaterali. In tutti i momenti che prevedono la presenza del popolo saranno previsti spazi distanziati per il pubblico. Durante la cerimonia di estrazione delle carriere, ad esempio, il pubblico sarà posizionato sulle scalinate del duomo occupando gli spazi contrassegnati da segnaletica rimovibile, mentre in cattedrale entreranno soltanto i figuranti nel numero massimo consentito.

Ma ancora non tutti i dettagli sono stati definiti. Nei giorni passati, il sindaco Alessandro Ghinelli si è incontrato con il prefetto Maddalena De Luca per fare il punto proprio sulla questione Saracino. Massimo riserbo sugli argomenti toccati durante il faccia a faccia anche se, con ogni probabilità, potrebbero essere state già poste le basi per la definizione degli ultimi dettagli. In questi giorni dovrà riunirsi nuovamente il tavolo tecnico così da ufficializzare le disposizioni utili alla partecipazione alla manifestazione.

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