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Arrivano le rockstar: Erriquez della Bandabardò e Francesco Fry Moneti dei Modena City Ramblers

Martedì 8 Marzo, festa della donna è stata la musica a diventare protagonista di una favolosa mattina. Ma stavolta prima di presentare i nostri musicisti famosi, bravi e simpatici, Erriquez della Bandabardò e Francesco Fry Moneti dei Modena...

Martedì 8 Marzo, festa della donna è stata la musica a diventare protagonista di una favolosa mattina.

Ma stavolta prima di presentare i nostri musicisti famosi, bravi e simpatici, Erriquez della Bandabardò e Francesco Fry Moneti dei Modena City Ramblers, accompagnati dai giovanissimi Noisy Loft e assistiti dal grande batterista Mirko, vorrei parlarvi dei nostri piccoli giornalisti/alunni che con le loro bravissime maestre assistono spesso a bocca aperta e con un’energia infinita a queste lezioni. Solitamente i bambini in due gruppi, oggiAggiungi un appuntamento per oggi prima la seconda e la quinta, come dei piccoli ordinatissimi giapponesini arrivano alle 10,15 nell’aula della Lim, ognuno con la sua piccola sedia (che poi riporteranno via), poi la terza e la quarta alle 11,40 per il secondo turno di lezione. L’aula è attrezzata con uno schermo per mostrare immagini e video degli ospiti, o per mandare le canzoni preferite e cantate dai bambini che conoscono ogni parola trasformando lo spazio in una mini discoteca.

E’ qui che si tiene la lezione “teorica” degli ospiti, dove in una tenerezza infinita arrivano le domande dei bambini spesso con taccuino e penna. Alzata di mano e se ad esempio si parla di musica la domanda/non domanda può essere semplice come “anch’io suono la tastiera”, o complessa come “hai paura quando sali sul palco?”

Immaginate una foresta di mani alzate che chiedono di essere ascoltate, chi in forma veloce e sicura, chi con tanta fatica e timidezza.

Poi arriva la seconda parte della lezione, quella pratica e più movimentata che si tiene nella palestra adiacente, dove gli atleti si sono esibiti, i musicisti invece suonano e si comincia a muoversi o cantare... poi alla fine la timidezza sparisce e avvengono le richieste di autografi e i sorrisoni finali.

Mi piaceva descrivere l’ambiente perché è questo che rende unico l’incontro e fa dire a ogni nostro ospite ...”che bello!”, sentendosi anche loro in quelle ore tornati bambini. Dopo aver dato il giusto merito ai “giornalisti di Elementare Watson”, veniamo alla lezione che si è conclusa con una splendida sorpresa.

Stavolta “i professori”, a differenza della volta scorsa in cui avevamo due campioni in tuta della nazionale, si sono presentati con un look sicuramente più appariscente, diciamo pure da rockstar come le foto ben descrivono, stimolando le domande di più di una maestra.

Va detto che in queste lezioni l’apporto delle maestre è essenziale, sia per trasformare alcuni concetti espressi dagli ospiti in spunti di riflessione e motivo di studio, sia per osservazioni che creano poi domande e interventi.

Francesco Fry Moneti dei Modenaha raccontato la storia di come è nata in lui la passione della musica con un padre, Nanni, di Arezzo, anzi Cincelli per l’esattezza, musicista ieri oggiAggiungi un appuntamento per oggie domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani, che probabilmente gli aveva fatto una culla a forma di chitarra e lo ha fatto nascere già musicista. Francesco ha parlato del gruppo e della canzone scelta, mostrata in video e poi suonata con i bambini intitolata “I 100 passi” con un ritornello col quale non si può non ballare ma con un testo veramente importante contro “i cattivi”, in questo caso la mafia, un testo che la maestra Caterina ha trovato molto educativo e ben compreso dai suoi alunni. Francesco è un virtuoso della chitarra e del violino e nella seconda parte della lezione ha dimostrato questa sua bravura suonando con Erriquez.

Erriquez, da buon cantante, ha prima spiegato (prendendo in giro Francesco, i due sono cari amici) che in un gruppo il batterista è importante, il bassista anche come il tastierista, il chitarrista insomma (... guardando Fry) ma il can- tante è il più bravo di tutti...

Poi ha raccontato la sua infanzia tutta in mezzo alla musica: la mamma pianista, il babbo cantante e soprattutto il nonno direttore di conservatorio, dove lui poteva trovare in ogni stanza uno strumento con cui giocare. In conservatorio Erriquez studiò otto anni il violino, ma poi capì che la chitarra era il suo strumento. Viveva molto lontano da noi, in Lussemburgo, un paese freddo dell’Europa ma pieno di gente di tutti i Paesi, dove ognuno parlava più lingue e le diversità culturali divenivano valori. La canzone presentata e fatta vedere è stata “BeppeAnna” piena di gas e di energia, allegra e trascinante.

Poi... Tutti in palestra, dove un telo bianco ha scoperto un set da concerto vero e proprio con tastiera, batteria, basso, chitarra e voce, tutto mini amplificato; quello che ci vuole per un vero concerto rock per pochi eletti: soprattutto i bambini, le maestre, la fantastica bidella Lucilla, il maestro di batteria Mirko, una fotografa e video operatrice alle prime armi Maya, una giornalista vera Silvia de La Nazione, la voce di RadioWave Sara e le rockstar di domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani Noisy Loft, tutti ad ascoltare Erriquez e Francesco che come dei compagni di scuola un po’ cresciuti si sono “sdati” per due concerti di mezz’ora ciascuno tra l’entusiasmo dei bambini.

Ma la giornata non poteva finire che con un giovanissimo batterista pieno di talento, orgoglio della classe terza, Saverio, che sotto la guida di Mirko ha suonato vari pezzi chiudendo con il suo cavallo di battaglia: “Terra d’Arezzo un cantico”, inno del Saracino di Arezzo (Saverio è un fan di Porta Crucifera), tra gli applausi scroscianti dei suoi compagni, di Erriquez, di Francesco e di tutti noi: grande Saverio!

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