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Economia

Anche ad Arezzo la protesta del caro bollette: giù le luci di negozi, bar e ristoranti

L'azione scatterà a mezzogiorno, sarà un atto simbolico di 15 minuti

Giù le luci, anche ad Arezzo. Scatta domani la protesta, simbolica, ma nemmeno poi tanto, degli esercenti esasperati dal caro bollette. Come nel resto della Toscana anche in città i gestori di bar, negozi e ristoranti spegneranno le luci delle proprie attività per un quarto d'ora a partire da mezzogiorno. Questa azione per denunciare l’insostenibilità degli aumenti dei costi energetici.  

A coordinare sul territorio l’iniziativa di protesta, lanciata a livello nazionale da Confcommercio in collaborazione con Federdistribuzione, Ancc Conad e Ancc-Coop, è Confcommercio Toscana.  

“Lo spegnimento delle luci è fissato in concomitanza con la conferenza stampa nazionale in cui la nostra confederazione, ancora una volta, ribadirà l’emergenza che stanno vivendo tutte le imprese italiane e con loro le famiglie”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.

 “Si tratta ovviamente di un gesto simbolico, come quello di esporre le bollette in vetrina che abbiamo fatto partire da Firenze e subito diffuso in tutta Italia”, aggiunge il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano. “L’obiettivo è sempre portare all’attenzione della politica e delle istituzioni il tema del caro-energia, un’emergenza che rischia di travolgere il nostro sistema economico”. Dall’analisi previsionale di Confcommercio Toscana, nella regione sarebbero a rischio chiusura entro sei mesi almeno 11 mila imprese del terziario, per un totale di oltre 27mila occupati che resterebbero senza lavoro.

“Non c’è più tempo da perdere. C’è bisogno di risposte immediate e concrete per arginare la crescita inarrestabile del costo dell’energia e per aiutare gli imprenditori ad affrontare questa nuova terribile sfida”, ribadisce il direttore di Confcommercio Toscana Marinoni. “Le imprese non riescono più a pagare bollette dagli importi triplicati o addirittura quadruplicati. Non possono riuscirci, se al contempo vogliono continuare a pagare tutti gli altri oneri, dall’affitto ai fornitori e ai lavoratori”. 

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