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Sabato, 27 Aprile 2024

Zona arancione, appello di Giani al Governo: "Decisione ingiusta, dati da rivalutare"

Il Governatore ha chiesto al premier Conte e a Speranza di rivedere i dati: "La Toscana ha i requisiti per tornare in zona gialla"

Un appello al Governo per far tornare la Toscana zona gialla. Dopo l'annuncio di ieri sera - e dopo la rabbia che associazioni di categoria, comuni e cittadini hanno espresso - il governatore Eugenio Giani ha annunciato le sue prossime mosse in un post pubblicato sul suo profilo istituzionale.

"Questa decisione - ha detto in una diretta Facebook - è inguista e immotivata. Non rende merito al lavoro che è stato fatto dai toscani, con i loro comportamenti, dalle istituzioni e dai dati". 

Ha spiegato cosa ha fatto la Toscana e perché il suo appello debba essere ascoltato dal governo. 

"In un mese - si legge - abbiamo costruito e aperto un nuovo intero ospedale dedicato ai pazienti covid, attivato 500 operatori e raggiunto il 100 per cento dei tracciamenti dei contagi, esteso le terapie intensive, aumentato i posti letto covid e assunto nuovo personale sanitario.
Ringrazio le donne e gli uomini della Toscana che hanno continuato a tenere un comportamento encomiabile, indossando sempre la mascherina, mantenendo il distanziamento ed evitando gli assembramenti. 
E le imprese, le lavoratrici e i lavoratori che con sacrifici e sofferenza stanno resistendo a questa crisi".

Poi l'annuncio delle nuove richieste inoltrate al Governo. 

Per questo ho rivolto al Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute un appello fermo e chiaro a nome di tutti i cittadini affinché la Cabina di regia provveda in tempi rapidi, anche da lunedì 14 dicembre, a valutare più positivamente i dati toscani ai sensi dell’art 2, comma 3, del DPCM del 3 Dicembre 2020. 
Visti i dati e l'indice RT delle ultime tre settimane la Toscana merita ciò che i numeri dicono: la zona gialla.

L'auspicio dunque è che già da lunedì vengano rivalutati i dati toscani e presi i conseguenti provvedimenti. 
Nel frattempo è esplosa la rabbia delle associazioni di categoria che nel caso del commercio hanno fatto un fronte unico. 

"La Toscana - hanno scritto in un comunicato congiunto Confcommercio, Confesercenti, Fipe e Fipet - continua ad essere arancione. Una decisione che rischia di assestare il colpo finale a migliaia di aziende di un settore che si è sempre adeguato alle necessità sanitarie adottando immediatamente tutti i protocolli richiesti. Leggiamo in questa immotivata scelta una punizione senza motivi, con la politica nazionale che risulta persino incapace di utilizzare i provvedimenti legislativi".

Il direttore regionale di Confcommercio, Franco Marinoni, sottolinea "Perdere anche solo un altro giorno sarebbe criminale, vorrebbe dire non aver capito nulla della tragedia in atto, prima di tutto sanitaria ma anche economica. Anche se qualcuno si
ostina a non tenerne conto. Così facendo si condannano a morte certa migliaia di imprese”.
 

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