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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Processo per diffamazione della Pm, appello al sindaco di #iostoconpaolo. Giusti: "Diamoci la mano"

L'udienza di oggi è stata breve, sono stati ammessi i mezzi istruttori e poi è stata rinviata al 13 luglio prossimo. Il giudice per il momento ha chiesto di ascoltare solo i testimoni dell'accusa

Il processo per diffamazione aggravata a carico di Paolo Giusti si è aperto questa mattina al tribunale di Arezzo davanti al giudice Mantellassi. Il 44enne commerciante aretino residente a Saione è finito sul banco degli imputati in seguito alla denuncia querela sporta nel 2017 dall'allora comandante della polizia municipale Cino Augusto Cecchini, adesso in pensione. 

A Giusti è stato contestato il messaggio social scritto su Facebook il 23 agosto di quell'anno dopo che la municipale non era intervenuta a Saione in seguito a una sua telefonata. Giusti nel suo profilo social accusava di questa mancanza la Pm. Secondo Cecchini quel post ledeva il corpo del quale era alla guida. 

paolo-giusto-processo-flashmob3Giusti si è presentato in tribunale accompagnato dalla sua legale, l'avvocato Roberta Blasi. Ad attanderli gli amici e tutti coloro che da ieri si sono mobilitati per portare solidarietà e vicinanza a Giusti e che hanno lanciato l'hastag #iostoconpaolo. Tante le adesioni spontanee alla campagna organizzata dagli amici Tommaso Vezzosi e Carlo Baglioni, tra le quali quelle dei promotori del Nuovo Comitato di Saione nel quale Paolo Giusti è stato attivo, la vicepresidente di Famiglie Insieme e referente della rete Affidar Giuliana Aquilanti. Gli organizzatori avevano invitato anche il sindaco a essere presente o comunque a prendere posizione su questa vicenda.

paolo-giusto-processo-flashmob4"Ho inviato una mail al Sindaco chiedendogli di venire stamani - ha spiegato Tommaso Vezzosi - ma purtroppo non ho ricevuto risposta, adesso #iostoconpaolo chiede di nuovo pubblicamente e formalmente al Sindaco che si pronunci sulla vicenda o che almeno ritiri l’accusa perché si possano aprire tavoli di confronto su questioni nevralgiche per la nostra comunità fuori dai tribunali"

"Una bella dimostrazione di solidarietà per questo bravo ragazzo" ha detto l'avvocato Blasi che lo difende. La manifestazione si è svolta con le caratteristiche richieste in questo periodo di pandemia sotto gli occhi attenti degli uomini della Questura di Arezzo. 

L'udienza di oggi è stata breve, sono stati ammessi i mezzi istruttori e poi è stata rinviata al 13 luglio prossimo. Il giudice per il momento ha chiesto di ascoltare solo i testimoni dell'accusa.

L'ex comandante Cecchini non era presente, forse rimasto nella sua città anche perché in un'altra regione con restrizioni anti-covid maggiori. Durante l'udienza nessuno si è costituito parte civile, nemmeno il Sindaco del Comune di Arezzo. "E' il segno che si ritiene che non ci debba essere un danno conseguente" commenta al proposito la legale di fiducia Blasi che ribadisce "per noi l'unica soluzione corretta sarebbe la remissione della querela che potrà avvenire in qualsiasi momento, perché il mio assistito sente di aver subito un'ingiustizia, visto il lungo susseguirsi di episodi di microcriminalità vissuti sulla sua pelle quotidianamente nei pressi della sua abitazione a Saione."

paolo-giusto-processo-flashmob5Giusti, ex educatore del Centro di Accoglienza minori del comune e animatore degli Slotmob che si sono tenuti in provincia di Arezzo auspica che questa brutta esperienza termini prima possibile, magari con un passo di pacificazione di tutti. "Al punto in cui siamo arrivati mi dispiace che si debba affrontare un caso del genere nel tribunale, è una perdita di tempo, non solo per me, per il sindaco, per la Pm, ma soprattutto per la città e mi dispiace. Mi piacerebbe che sia io che il sindaco, che la pm ci si facesse un esame di coscienza per capire come siamo arrivati a questo punto e ognuno facesse un passo avanti dandosi la mano. Poi ognuno torni al suo ruolo io a fare il cittadino anche rompiscatole, il sindaco stando vicino ai cittadini e la Pm dando un occhio di riguardo a come comunicare con i cittadini che chiamano al centralino, per chiudere la triste vicenda e fare cose nell'interesse della città."

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