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Cronaca

"Morti con Covid, l'addio ancora più doloroso. Chiusi in un sacco, alla famiglia una bara sigillata"

L'appello di Duranti, operatore di servizi funebri, che scrive al ministro della Salute: "Perché non restituire decoro ad un momento così doloroso e conforto ai familiari che reggono il peso del loro caro avvolto in un sacco per l'eternità?"

L'ultimo saluto dei familiari negato. Un lenzuolo impregnato di disinfettante avvolto sul corpo e un sacco nero al posto dell'abito da indossare per l'ultimo viaggio. A due anni dall'inizio della pandemia, dopo il ritorno alla normalità di quasi tutti i settori economici e sociali, c'è chi ancora a causa del Covid si vede negato un ultimo gesto di umanità. Sono i defunti, deceduti positivi al Covid, e i loro familiari. A denunciare la dolorosa situazione è stato Francesco Duranti, imprenditore e operatore di servizi funerari molto conosciuto ad Arezzo. Ha deciso di rivolgersi direttamente al neo ministro della salute Orazio Schillaci per spiegare, con parole che toccano le corde delle emozioni, quello che le famiglie aretine e italiane stanno vivendo in questi mesi. 

Francesco Duranti"Questa mia missiva - scrive Duranti - è per sottoporre alla sua attenzione una situazione veramente dolorosa con la quale mi scontro ormai quotidianamente e riguarda il rispetto che si deve alle persone defunte". Duranti racconta come in questi anni sia stato sacrificato ogni "barlume di umanità e rispetto delle salme dei nostri cari, spinti dalla paura di una malattia sconosciuta e letale all'inizio, probabilmente presi anche da altri interessi nel prosieguo". 

Ma cosa accade quando una persona muore con il Covid? L'imprenditore lo spiega con chiarezza: "Come si legge nel protocollo [i defunti] vengono avvolti in un lenzuolo, chiusi in un doppio sacco e scaricati nella bara come se fossero l'ultima delle immondizie, nessun vestito a coprire le nudità, nessuna sistemazione del corpo". Parole brutali, ma che rendono l'idea di quanto possa essere difficile continuare a far fronte a questa situazione in un momento di dolore (la perdita di un caro), mentre il resto del mondo torna alle sue consuetudini.

Cosa prevede la circolare 11 del gennaio 2021 del Ministero della Salute n. 818, che regola il settore funebre, lo ha ricordato anche il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli in un post sulla sua pagina pubblica: "Nei decessi avvenuti nelle strutture sanitarie, prima dell’arrivo del personale incaricato del trasporto funebre, il personale sanitario deve provvedere all’isolamento del defunto all’interno di un sacco impermeabile sigillato e disinfettato esternamente per ridurre al minimo le occasioni di contagio durante le operazioni di incassamento mentre In caso di decesso al di fuori delle strutture sanitarie, il personale incaricato del trasporto funebre provvede all’incassamento del defunto riducendo al minimo le occasioni di contatto, avvolgendo in un lenzuolo imbevuto di disinfettante o inserendolo in sacco impermeabile sigillato e disinfettato esternamente". In pratica, fa notare il primo cittadino, "non è prevista la possibilità nemmeno per i familiari di poter vedere per l'ultima volta i propri cari".

Una prassi totalmente asettica, che ha perso "umanità" e rende ancora più difficile l'elaborazione del lutto ai familiari. Ed è per questo che Duranti ha lanciato un appello al ministro: "Comprendo che la malattia potrebbe trasmettersi se non si osservassero precise precauzioni, ma se è vero che le protezioni che adoperiamo ed indossiamo diligentemente sono fatte per proteggerci, che ci siamo tutti vaccinati e i vaccini hanno funzionato, che ogni giorno persone vengono trattate negli Ospedali o Case di Cura o abitazioni private benché positive da personale sanitario e non, perché non restituire decoro ad un momento così doloroso? Conforto ai familiari che reggono il peso del loro caro buttato, perché questo è, in una sacco nero per l'eternità?
Sarebbe questo un meraviglioso segnale di recupero di una umanità quasi dimenticata ovunque [...] Mi affido alla sua sensibilità, al suo senso di rispetto per chi ci lascia in una condizione di per sé brutta ex ante, fra isolamenti e pene varie ed attendo fiducioso un cambio di rotta".

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