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Chiusa l'indagine sulla strage in A1: 4 morti tra cui una bimba di 6 mesi. Babbo accusato di omicidio plurimo

La tragedia risale allo scorso 5 giugno, fatale fu un colpo di sonno. L'auto che guidava il trentenne Emil Ciurar finì contro un Tir in sosta in una piazzola a Badia al Pino

Sono state chiuse le indagini in merito alla strage della strada avvenuta in A1, a Badia al Pino, cinque mesi fa. Era il 5 giugno e persero la vita quattro persone nello schianto tra un'auto che sbandò e un tir in sosta nella piazzola. La procura di Arezzo ipotizza il reato di omicidio stradale plurimo per Emil Ciurar, di nazionalità rumena, che era alla guida della Volkswagen Sharan, di cui, all'improvviso, perse il controllo. Un colpo di sonno fatale.

La tragedia del 5 giugno 2020 in A1

Persero la vita in quattro: una bimba di soli sei mesi, il fratello di 10 anni ed entrambi i loro nonni cinquantenni. Dalle riprese dalle telecamere dell’Autosole si nota come l'auto su cui viaggiavano Emil (arrestato dopo l'incidente) e i suoi familiari (erano in 8, la vettura era omologata per sette) all'improvviso imboccò la corsia che immette nella piazzola di sosta e finì contro un camion parcheggiato. Uno schianto che non lasciò scampo a quattro componenti su otto. Erano partiti dalla Transilvania, Romania, e stava affrontando un viaggio lunghissimo fino a Napoli dove c'erano dei parenti ad attenderli: l'itinerario fu però bruscamente interrotto dopo 1.600 chilomentri, durante i quali Ciurar aveva riposato pochissimo. A nulla valse l'avvertimento ("Attento!") fatto dal padre al guidatore trentenne, poco prima dello scontro. Rimasero feriti anche la moglie del conducente, il fratello di Emil (14enne) e il gemello della neonata rimasta uccisa nell'impatto. E adesso il processo ad Arezzo attende Emil Ciurar.

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