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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Frode internazionale con l'oro: aretino arrestato in Spagna. Sequestrato metallo per 1 milione di euro

Circa 77 chili di oro, in  lingotti e lamine, sequestrati. Un arresto e un giro di evasione dell'Iva pari a circa venti milioni di euro stroncato. Sono questi i risultati di di un'operazione internazionale condotta dalla Polizia Tributaria di...

Circa 77 chili di oro, in lingotti e lamine, sequestrati. Un arresto e un giro di evasione dell'Iva pari a circa venti milioni di euro stroncato. Sono questi i risultati di di un'operazione internazionale condotta dalla Polizia Tributaria di Arezzo in collaborazione con la Guardia Civil spagnola e gli organismi Europei EUROPOL ed EUROJUST e dell’Autorità Giudiziaria aretina.

Le maglie attorno all'aretino arrestato in suolo iberico, S.C. le iniziali, si sono strette lo scorso 14 dicembre quando sono scattate perquisizioni ed arresti in Spagna, Portogallo, Italia e Slovenia, che hanno impegnato decine di agenti e in seguito alle quali le fiamme gialle hanno sequestrato circa 27 chili di lingotti e lamine in oro puro, privi di punzonatura identificativa in ordine alla provenienza, per un controvalore di un milione di euro.

Nel medesimo giorno sono state compiute numerose attività presso aziende e persone fisiche e, in due occasioni, grazie alla perizia dei finanzieri, è stato rinvenuto il metallo prezioso, abilmente occultato in diversi nascondigli. L'aretino “proprietario” del tesoretto - già implicato in altre importanti inchieste come Fort Knox, ma con ruoli marginali - è stato arrestato in Spagna dove, nella sua disponibilità, sono stati individuati e sequestrati in una cassetta di sicurezza altri 50 kg di oro puro. L’operazione, denominata IBERIA, si inserisce nei rapporti di Cooperazione Internazionale di law enforcement rinnovati il 2 dicembre u.s. a Madrid dal Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giorgio TOSCHI, ricevuto in udienza da S.M. il Re di Spagna, Filippo VI.

oro sequestrato in spagna1Secondo quanto sostenuto dalla Guardia di Finanza, il sodalizio criminale, operante in territorio iberico sarebbe stato capeggiato da cittadini residenti ad Arezzo, e avrebbe frodato il fisco spagnolo sottraendo cospicui versamenti dell’Imposta sul valore aggiunto. In particolare, l’organizzazione, avrebbe utilizzato il classico sistema della cosiddetta “frode carosello”, creando una fitta rete di aziende localizzate in tutta Europa operanti nei settori degli idrocarburi e dei metalli preziosi che, opportunamente e strumentalmente utilizzate, non avrebbe versato l’Iva dovuta mediante l’utilizzo di fatture false, prodotte dalle società “cartiere”.

La frode avrebbe consentito all’organizzazione di non versare nelle casse dell’Erario una somma che ammonta a circa 20milioni. Le Autorità spagnole sostengono che l’organizzazione criminale avrebbe commercializzato idrocarburi a prezzi molto competitivi, producendo una forma indiretta di alterazione del prezzo di mercato e di concorrenza sleale nei confronti degli altri operatori del settore.

Gli accertamenti sul territorio italiano avrebbero messo in evidenza il coinvolgimento nel sistema di frode di un’azienda aretina, che, attraverso la vendita “in nero” di oro puro, si sarebbe prestata consapevolmente a riciclare i proventi della frode perpetrata in territorio spagnolo. Inoltre, la costante attività di stretta collaborazione internazionale ha permesso di appurare che l’organizzazione era presente nel circuito delle gare motociclistiche mondiali, attraverso la sponsorizzazione di due scuderie della MOTO GP UNO. In contemporanea all’invio di questo comunicato è in corso a Madrid una conferenza stampa, con la presenza dell’Ufficiale di collegamento del Corpo in Spagna e rappresentanti della Guardia di Finanza di Arezzo, per divulgare ai media spagnoli l’importante operazione congiunta.

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