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Colpo all'azienda orafa, ladri messi in fuga da carabinieri e vigilante. Buco nel muro ma cassaforte intatta

Con il fiato degli inquirenti sul collo, la banda ha arraffato quanto trovato sui banchi: soprattutto prodotti in argento in fase di produzione

Quando il sistema di allarme si è attivato erano le 2 della notte: alcuni malintenzionati hanno fatto irruzione proprio a quell'ora all'interno della Uno Microfusione di Viciomaggio mettendo a segno un furto.

I ladri hanno dapprima reso innocue le telecamere di videosorveglianza, spruzzando spray sugli obiettivi. Poi hanno disattivato l'allarme. Ma contrariamente a quanto pensavano,  pochi minuti dopo l'impianto gestito da Pm Allarmi, è riuscito ad inviare il segnale alla vigilanza privata. E così è stata scoperta l'intrusione. 

Il furto 

I malintenzionati intanto sono saliti al primo piano, hanno forzato un infisso e si sono introdotti nei locali dell'azienda. Qui si sono trovati di fronte a porte serrate, così, armati di mazza e altri attrezzi, hanno deciso di aprirsi un varco direttamente sul muro. L'obiettivo era la cassaforte: ma l'arrivo repentino dei Carabinieri, contattati dalla centrale operativa di Sicuritalia il cui vigilante era già sul posto, e la presenza del proprietario ha messo in fuga i ladri.

Con il fiato degli inquirenti sul collo, la banda ha arraffato quanto trovato sui banchi: soprattutto prodotti in argento in fase di produzione.

La razzia dei ladri

Le modalità con cui i ladri si sono mossi all’interno dell’azienda farebbero pensare ad una banda di professionisti che aveva studiato il colpo nei minimi dettagli e che avrebbe avuto una perfetta conoscenza dei luoghi. 

A poche ore dal furto l'azienda, che conta 16 dipendenti, è già tornata al lavoro per ripristinare i danni - che appaiono comunque ingenti - e ritornare alla normalità. Le indagini sono in corso: i carabinieri di Arezzo hanno svolto accurati sopralluoghi e adesso stanno vagliando tutte le piste. Nella zona ci sono molte imprese e quasi tutte hanno telecamere di videosorveglianza dalle quali protrebbero essere ricavate informazioni. Gli inquirenti hanno anche acquisito le immagini del circuito interno dell'azienda, dove si vedrebbero i movimenti dei ladri. Ad introdursi sarebbero stati in due, con il volto travisato: i loro movimenti sarebbero stati immortalati prima che venissero oscurate le telecamere. Probabilmente altri complici li attendevano all'esterno, pronti per la fuga. 

Furto alla Uno Microfusione

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