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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Disfatta Chl. Dopo il fallimento arrivano 47 avvisi di garanzia

Nuovo capitolo dell'intricata vicenda che ha travolto l'impresa attiva nel settore dell'e-commerce. Tra gli indagati ci sono anche gli aretini Roberto Rondoni, Raimondo e Sauro Landi, Maria Grazia Cerè

Sono in tutto 47 gli indagati per il crac della Chl spa. L'azienda, pioniera dell'e-commerce con sedi a Firenze e Arezzo, venne dichiarata insolvente nel gennaio del 2020 con la dichiarazione di fallimento da parte del tribunale di Firenze. A distanza di anni da quel giorno i pubblici ministeri Christine Von Borries e Fabio Di Vizio hanno chiuso le indagini e ipotizzato l'alterazione dei bilanci dell'azienda.

Come riporta La Nazione, gli avvisi di garanzia sarebbero stati inviati ai componenti dei consigli d’amministrazione e i "controllori" che si sono avvicendati dal 2008 fino alla fine dell’attività della Chl tra cui: i fratelli fiorentini Franchi e gli aretini Roberto Rondoni, Raimondo e Sauro Landi, Maria Grazia Cerè.

Stando alle accuse formulate, gli amministratori esecutivi avrebbero "formato i progetti di bilancio falsi sottoponendoli all’organo di controllo e al vaglio della società di revisione, depositandoli presso la sede sociale per l’approvazione dell’assemblea e, dopo quest’ultima, presso il registro delle imprese per la pubblicazione". Gli amministratori non esecutivi invece, sempre secondo i pm, avrebbero "omesso di impedire la formazione dei progetti di bilancio falsi, l’approvazione in sede di riunione del cda e dell’assemblea dei soci/azionisti e il deposito dei bilanci falsi presso il registro delle imprese".

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