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Cronaca Foiano della Chiana

"Pettorina finta e Glock in mano, così ho capito che non erano carabinieri". Il vocale che svela i trucchi della banda dell'Audi bianca

Da sabato sulle chat del centro Italia circola sulle chat un file audio attribuito al giovane medico che è sfuggito alla banda dell'Audi bianca a Foiano. Racconta come ha capito che qualcosa non andava e quali dettagli possono mettere in allerta: dalle luci dentro all'auto, a paletta e pettorine finte, fino alla torcia puntata sempre in faccia

La voce è decisa, il tono tradisce un'urgenza: quella di inviare al più presto un messaggio audio sulle chat di alcuni amici per metterli in allerta. Dura due minuti scarsi il vocale in cui un giovane uomo spiega come sia sfuggito all'agguato dei rapinatori dell'Audi Bianca lungo la Siena Bettolle, all'altezza di Foiano. Il file sta circolando nelle chat del centro Italia e in molti lo hanno ascoltato. Il racconto, secondo quanto accertato dai militari dell'Arma, descrive i fatti proprio come sono andati, quindi si presume che sia stato proprio il medico sfuggito alla banda ad averlo registrato e inviato. 

L'agguato è avvenuto sabato sera e il messaggio sembra essere stato registrato poco dopo. "Allora ragazzi - dice - massima diffusione non è uno scherzo, ma una cosa seria. Mi è successa stasera. Diffondetelo a tutti. Hanno tentato di farmi una rapina".

Poi racconta i concitati momenti vissuti insieme alla fidanzata. Era buio e la coppia stava tornando a Perugia quando i malviventi hanno tentato di fermarli. Come? Ecco la trascrizione del vocale:

"Un’Audi S3 bianca targata EF e qualcosa, quattro scarichi, la vedete bene - dice l'uomo - , ti affiancano, ti puntano la torcia in faccia, ti superano e ti mettono la paletta davanti. Non mi tornava, ho continuato, sono passati dietro e hanno acceso dei finti lampeggianti blu da dentro la macchina che potevano sembrare veri... Io a quel punto ho dovuto accostare, perché ti si parano davanti. Scendono in due puntandoti sempre una torcia in faccia, non vedi mai la loro ca…o di faccia. Uno aveva una pettorina con scritto carabinieri di plastica, palesemente finta, l’altro teneva in pugno una pistola, una Glock con il ‘castello’ quadrato. A quel punto non mi è tornata la cosa e sulla Siena-Bettolle ho innestato al retromarcia, gli ho piantato gli abbaglianti in faccia e sono scappato in retromarcia. Questi hanno ripreso la macchina e sono scappati via rapidamente.

Ho già segnalato tutto ai carabinieri con i quali eravamo in contatto [la fidanzata nel frattempo aveva avvisato le forze dell'ordine ndr].

Quindi ragazzi massima attenzione. Il tratto è quello che va da Foiano a Sinalunga..."

Nel messaggio dunque l'uomo conferma il modello dell'auto, una Audi S3 (che stando a quanto spiegato dagli inquirenti ha il tettuccio nero), e il modus operandi della banda. E con le sue parole offre anche delle dritte su come capire subito se si tratti di finti carabinieri o finti poliziotti. Innazitutto le luci lampeggianti dell'auto sono montate all'interno dell'abitacolo e non all'esterno. Poi l'uso anomalo delle torce, puntate quasi a voler accecare l'ignaro automobilista. Quindi la paletta e le pettorine "palesemente finte". 

Non è facile cogliere tutti questi segnali mentre si è al volante. Ma è sempre necessario ricordare che carabinieri e polizia quasi sempre svolgono controlli con auto di servizio e in divisa. In borghese agiscono solo in situazioni particolari e quindi i controlli del territorio o di routine con tale modalità sono molto rari, anche se non impossibili.

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