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Contro la violenza e la guerra. A Casa Thevenin momento conviviale di sensibilizzazione

Italo Farnetani: "Abbiamo voluto lanciare un messaggio di pace e di vita, ancora più importante in questo momento in cui la guerra ha portato violenza e morte"

Testimonianza di pace attraverso le uova e i ramoscelli di ulivo benedetti donati a tutti i partecipanti alla cena di beneficenza organizzata, all’inizio della Settimana Santa, per la raccolta fondi per il Thevenin, che si è tenuta presso la sede della Fondazione in via Sassoverde ad Arezzo.

"Dal Thevenin che è uno dei luoghi italiani di più alta carità e solidarietà – afferma Italo Farnetani, professore universitario di pediatria e storico dell'Istituzione – abbiamo voluto lanciare un messaggio di pace e di vita, ancora più importante in questo momento in cui la guerra ha portato violenza e morte. Lo abbiamo fatto attraverso l’uovo, simbolo della vita, perché all'interno contiene l'intero dna di un essere vivente, e il ramoscello di ulivo simbolo universale di pace. Per rendere ancora più potente questo messaggio per coloro che sono credenti, abbiamo fatto benedire le uova e i rami di ulivo per ricordare la passione, morte e risurrezione di Cristo”.

Claudio Peruzzi che ha organizzato la cena dice: "Monsignor Giovacchino Dallara ha benedetto le uova e i ramoscelli di ulivo che è una tradizione non solo di noi cattolici, ma di tutti i cristiani, pertanto è un modo di sentirsi tutti fratelli e sorelle".

"Quest'iniziativa – dichiara Sandro Sarri, presidente della fondazione Thevenin - esprime lo spirito e gli obiettivi perseguiti dalla nostra Istituzione da 152 anni perché è sempre stato un luogo di protezione, amore e genitorialità che si rifà al carisma delle suore vincenziane per questo uova e ulivo benedetti sono stati offerti a tutti coloro che le hanno volute senza discriminazione alcuna perché da noi sono presenti altre realtà che non le hanno prese, ma fanno ugualmente comunità".

“Abbiamo voluto - dice Osvaldo Sassoli che ha curato l’allestimento - far sentire la Pasqua più vicina iniziando la cena col tipico antipasto aretino del pranzo pasquale: uova sode con salsa di acciughe, capperi e olio, crostini neri e rossi, salumi, formaggio e l'immancabile panina”.

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