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Sei Toscana chiede 4 milioni all'Ato. Possibile accordo bonario, ma i sindaci dovranno aumentare le bollette

Sei Toscana fa di nuovo ricorso al Tar contro i corrispettivi deliberati da Ato per il servizio di raccolta rifiuti. Dopo il caso del 2014, risoltosi però prima del giudizio con un accordo tra le parti, Sei Toscana ricorre ancora al tribunale...

Sei Toscana fa di nuovo ricorso al Tar contro i corrispettivi deliberati da Ato per il servizio di raccolta rifiuti. Dopo il caso del 2014, risoltosi però prima del giudizio con un accordo tra le parti, Sei Toscana ricorre ancora al tribunale amministrativo regionale, chiedendo più soldi per i servizi prestati nei 105 comuni di competenza, che abbracciano le province di Arezzo, Siena, Grosseto e parte di Livorno (Val di Cornia).

Il ricorso è stato avanzato lo scorso maggio ed è relativo a una frazione attorno al 2% del corrispettivo complessivo annuo (che è di circa 100 milioni). Sei Toscana ha inoltrato ricorso per le annualità 2016 e 2017: si parla, in tutto di un ammontare compreso tra 3 e 4 milioni di euro, riferiscono da Sei Toscana.

Il gestore del servizio pretende quindi un’integrazione rispetto a quanto stabilito dai sindaci in sede di Ato: perché? Per aver messo in campo, spiega il gestore, più servizi rispetto a quelli previsti. Ma il ricorso in autotutela – precisa una fonte interna a Sei – servirà a raggiungere un accordo con Ato, come era stato nel 2014. Insomma, prima del giudizio si cercherà certamente un accordo bonario.

Chi metterà, eventualmente, i soldi in più? Su questo pochi dubbi. In caso di aumento del corrispettivo al gestore, saranno i cittadini con le proprie bollette a pagare il surplus. E spetterà all'Ato, quindi ai sindaci, decidere come ripartire i 3-4-milioni richiesti.

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