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"Notti insonni dalla gioia per la stella Michelin. Premiato l'amore per il territorio"

Lorenzo Scapecchi, insieme al fratello Filippo (chef), è titolare di Terramira, il ristorante premiato dalla Guida Michelin

Per una settimana hanno mantenuto il segreto. Nulla doveva dare adito a sospetti ma loro, i fratelli Lorenzo e Filippo Scapecchi proprietari del ristorante Terramira, sapevano che presto tutti i loro sforzi, la loro passione e i loro sogni avrebbero avuto un riconoscimento: la prima stella Michelin. 
"È stato difficile non dire nulla: la felicità era enorme, tanto è vero che le notti prima di partire per la Franciacorta non siamo riusciti a chiudere occhio". A raccontare l’entusiasmante esperienza è Lorenzo, sommelier che insieme al fratello ha trasformato una grande passione in un lavoro che sta dando ottimi frutti. 
"La speranza di raggiungere un giorno questo obiettivo c’era – dice Lorenzo – ma era veramente flebile. Sapevamo che gli esperti Michelin erano stati nel nostro locale perché il ristorante era stato segnalato nella guida online. Ma da qui a pensare di ricevere il riconoscimento…”. 
L’annuncio da parte della Guida è arrivato per telefono: “Si sono qualificati e hanno chiesto dello chef, allora ho pensato che qualcosa potesse accadere davvero". 
Il sogno si è poi coronato l’altro ieri: Filippo, il fratello chef, è salito sul palco per la premiazione, Lorenzo lo ha guardato da dietro le quinte. Lontani, ma travolti entrambi dalle medesime emozioni. 
Il loro ristorante ha aperto i battenti a Capolona nel gennaio del 2019. Un anno di lavoro e studio, poco più di dodici mesi per conquistare il palato degli aretini e poi la batosta della pandemia, con le chiusure e le difficoltà che l’intero settore della ristorazione ha dovuto affrontare. Poi la riapertura e le conferme del lavoro iniziato. 
"Io e mio fratello avevamo lavorato per anni in realtà diverse: io ho alle spalle un’esperienza decennale come sommelier e lui ventennale come chef. Poi abbiamo deciso di unire le nostre passioni e dar vita a questo ristorante. La location l’abbiamo scelta perché il Casentino per noi è un luogo del cuore: ci vivevano i nostri nonni e siamo molto attaccati a questa terra". 
Un legame che emerge in ogni piatto, che si nota dalla scelta delle materie prime (dalla carne al pesce ai formaggi, fino alle verdure dell’orto che hanno creato). "Il Casentino offre tantissimo e ci fa piacere – dice Lorenzo – che anche altri ristoratori abbiano sposato la nostra stessa filosofia: quella cioè dedicarsi ad una ristorazione che ci rappresenti, valorizzando i prodotti del territorio e puntando su gusto ed ingredienti unici".
Intanto il telefono del ristorante che si affaccia romanticamente sul fiume Arno continua a suonare. Dall’altra parte della cornetta c’è chi fa i complimenti e chi vuole prenotare un tavolo. Per i fratelli Scapecchi adesso è il momento di festeggiare: "Ma non quello di fermarsi – conclude Lorenzo -. Perché la passione va sempre alimentata sia da parte nostra sia del nostro staff, che ringraziamo davvero tanto".

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