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San Giovanni, commecianti: "Dalla riqualificazione dipendono anche le nostre imprese"

“Dal progetto di riqualificazione urbana di San Giovanni Valdarno dipende anche il futuro delle nostre imprese, non solo la qualità di vita di residenti e turisti”. Ne è convinto il presidente della delegazione sangiovannese di Confcommercio Paolo...

“Dal progetto di riqualificazione urbana di San Giovanni Valdarno dipende anche il futuro delle nostre imprese, non solo la qualità di vita di residenti e turisti”. Ne è convinto il presidente della delegazione sangiovannese di Confcommercio Paolo Mantovani, che sottolinea “seguiremo con grande attenzione lo sviluppo e gli esiti dello studio che il Comune ha affidato all’Università di Firenze”.

“Confidiamo che in questa prima fase di raccolta dei dati l’Amministrazione voglia tenere presente le considerazioni che la nostra associazione di categoria aveva già espresso tempo fa”, prosegue Mantovani.

Confcommercio infatti nel 2014 aveva già presentato alla giunta Viligiardi alcune linee guida per un progetto urbanistico, elaborate con la consulenza tecnica di uno studio di architettura e con il coinvolgimento dei commercianti e dei residenti.

“Avevamo strutturato un percorso partecipato e condiviso fra i commercianti e l’associazione dei residenti”, racconta Mantovani, “nella stesura di un piano urbanistico si devono tenere in considerazione commenti e aspirazioni di chi la città la vive a 360 gradi, sul campo, come facciamo noi operatori, che nei nostri negozi oltre tutto ascoltiamo ogni giorno “la voce del popolo”.

“Peccato che poi il nostro piano non abbia trovato finanziatori, lo avremmo volentieri messo a disposizione della città. Adesso che il Comune ha deciso di procedere con l’incarico all’Università di Firenze, rinnoviamo la nostra disponibilità a fornire tutte le informazioni e le osservazioni del caso”.

Bandire sciatterie e inestetismi, da un lato, dall’altro puntare alla messa in sicurezza della città e al miglioramento dell’efficienza e dell’accessibilità: questi i principi che hanno guidato il progetto di Confcommercio. Dal quale, secondo Mantovani, l’Amministrazione potrebbe ancora estrapolare ipotesi e spunti per il miglioramento del decoro urbano nel centro storico: “cominciando dalla sistemazione dei fili della luce, per togliere finalmente quei cavi volanti e quei quadri elettrici di fortuna che oggi deturpano perfino il centralissimo corso Italia. Ma abbiamo preso in esame anche la cura dell’arredo urbano e delle pertinenze esterne delle abitazioni private e dei locali, che oggi avrebbero bisogno di una maggiore omogeneità nel design e nei colori. E ancora: la manutenzione di fontanelle pubbliche, grondaie private e rastrelliere, la segnaletica museale, la sistemazione dei parcheggi, la riqualificazione di alcune aree specifiche, attraverso interventi strutturali ma anche di pulizia ordinaria e straordinaria nonché di presidio per la legalità e la sicurezza”.

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